A.L.I.Ce. premia studenti degli Istituti Scolastici pievesi distintisi nel campo del volontariato







È ormai consuetudine per A.L.I.Ce.  di Città della Pieve, alla fine dell’anno scolastico, premiare gli studenti che si sono distinti nell’ambito del volontariato. Il bando di concorso “Una rosa… rinascerà” è nato nel lontano 2016,  con lo scopo di riconoscere il valore della solidarietà nelle giovani generazioni, per volere di Franco Pilato, un amico di A.L.I.Ce., che ha voluto devolvere i proventi del suo omonimo libro, accresciutisi nel tempo grazie al contributo annuale di Allianz e agli introiti della distribuzione di altri due libri, uno sempre di Franco Pilato “Vita contadina” e  un altro “Nostalgie” di Giovanni Baccelli. Sono state istituite così due borse di studio del valore di € 250,00 ciascuna, destinate a studenti dell’Istituto Comprensivo “Pietro Vannucci” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Italo Calvino”. Ogni anno una vera e propria festa che coinvolge oltre agli studenti anche docenti, capi di Istituto, personale amministrativo e genitori. Presente, come sempre, il Sindaco di Città della Pieve che affianca ogni anno il Presidente di A.L.I.Ce. Guerrino Bordi e Franco Pilato, e che come rappresentante della comunità ha ringraziato i premiati per l’impegno e l’esempio che danno alla propria comunità scolastica e non solo.

Un riconoscimento al ruolo educativo della scuola e delle famiglie nelle crescita dei giovani è stato sottolineato in più momenti.  

Ad individuare i premiati i Collegi Docenti degli Istituti scolastici interessati dal Bando.

Le cerimonie, una per ogni Istituto, hanno avuto luogo il 31 maggio.

L’Istituto Comprensivo “Pietro Vannucci” ha deliberato la candidatura della classe IV B della scuola Primaria di Città della Pieve con la seguente motivazione: Durante i quattro anni di scuola, gli alunni della classe quarta B hanno instaurato un clima di fiducia ed accoglienza, mostrandosi sempre aperti ed inclusivi, soprattutto verso i compagni con esigenze particolari. Prendendosi cura degli altri e rispettandone la diversità, ogni allievo ha contribuito alla costruzione di relazioni basate sul rispetto reciproco. Grazie alla collaborazione e al supporto vicendevole, si è formato un gruppo coeso e solidale, in cui ciascuno mette a disposizione i propri talenti e risorse per il bene comune. In questo contesto, la diversità è vissuta come un’opportunità per coltivare legami di vera amicizia e favorire la crescita individuale e collettiva.

Il premio sarà destinato a coprire le esigenze della classe. 

L’Istituto Superiore “Italo Calvino” ha individuato la studentessa Caterina Carusi della classe IV del Liceo Linguistico, componente del Presidio del Volontariato “Insieme si può” con la seguente motivazione: Per aver contribuito fattivamente alle attività del Presidio del Volontariato “Insieme Si Può” dell’Istituto di Istruzione Superiore “I. Calvino”, ricoprendo incarichi di responsabilità e coordinamento.

Ha condiviso appieno i valori del Presidio, impegnandosi per coinvolgere attivamente gli altri studenti alle varie iniziative intraprese.

Responsabile e entusiasta ha messo le sue competenze a servizio degli altri, guadagnandosi la fiducia degli studenti e quella delle docenti referenti del progetto.

Questa mattina Caterina è stata festeggiata dai docenti referenti del Progetto, dai componenti del Presidio, in suo onore anche piacevoli e coinvolgenti momenti musicali.

Un video preparato dai ragazzi per illustrare le attività del Presidio: vendite solidali, volontariato alla Residenza Protetta “Creusa Brizzi Bittoni”, letture presso la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio” per i bambini della Primaria, ha piacevolmente sorpreso gli ospiti, che hanno rimarcato l’importanza di questi aspetti dell’educazione. 

A guidare il Presidio la Prof. ssa  Maria Carla Mancini coadiuvata dai colleghi  Giacomo Barneschi, Alessia Fratini, Luisa Vitali e Monica Busti.

Realtà consolidata quella del Presidio “Insieme si può”, operante dal lontano 2010 all’interno del “Calvino”, sui Presidii ed in particolare sulle attività del “Calvino” è uscito qualche anno fa un libro edito dal Cesvol  –  Editoria Sociale Perugia  “I Giovani raccontano il Volontariato” consultabile online.

Un grazie da parte di A.L.I.Ce. di Città della Pieve alle due realtà scolastiche che, con grande impegno, tengono viva e coltivano la solidarietà verso gli altri, l’amore per il prossimo vicino e lontano senza alcun tipo di differenza, anima di quella “cittadinanza attiva” di cui si ha sempre tanto bisogno e è garanzia di concreta consapevolezza. 

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Le nuove scoperte scientifiche di Squazzini sul fiume Nera e la Cascata delle Marmore si collegano alle intuizioni del geologo pievese Antonio Verri

Enrico Squazzini ha presentato a Città della Pieve il suo libro “La lunga storia del fiume Nera – Cronaca di una scoperta scientifica”, risultato di un approfondito studio geologico condotto sul territorio: una dissertazione interessantissima durante la quale il pubblico presente ha potuto assistere all’evoluzione geologica di questo corso d’acqua. La ricostruzione della storia del fiume Nera ha permesso di scoprire aspetti finora sconosciuti del territorio umbro e di capire le profonde trasformazioni ambientali avvenute nel corso del tempo. Un fiume è un elemento estremamente dinamico, nel tempo si trasforma cambiando la sua posizione e la fisionomia rispecchiando l’evoluzione geologica, si dice infatti che il fiume modelli letteralmente le forme del paesaggio.

In questa ricostruzione non poteva mancare un cenno ad Antonio Verri, un illustre pievese dell’Ottocento (1839 – 1925) discendente della storica famiglia milanese, geologo, paleontologo, ingegnere idraulico. La sua grande passione per la geologia nacque durante un’escursione in battello lungo il corso del fiume Tevere per motivi professionali, durante la quale sentì la necessità di approfondire i caratteri geologici dell’intero bacino fluviale. Verri dedicò la sua attenzione ai territori dell’Umbria e del Lazio e alla sua Val di Chiana disquisendo sui temi di stratigrafia, geologia applicata e dei caratteri preistorici del territorio umbro. Nella seconda metà dell’Ottocento gettò le basi per le ricerche geologiche nei territori dell’Appennino centrale.  Pubblicò oltre 110 lavori, in prevalenza sui temi dell’ingegneria idraulica e della geologia, sul Monte Amiata e sui Fiumi Tevere e Velino, ai quali associò la caratterizzazione della Cascata delle Marmore. Raccolse molto materiale scientifico e bibliografico che donò a diverse istituzioni. Una parte rilevante della sua collezione è conservata presso il “Museo di Storia Naturale e del Territorio” di Città della Pieve, gestito per conto del Comune dal Gruppo Ecologista “Il Riccio” che ha organizzato, unitamente alla Biblioteca “Francesco Melosio”, l’incontro con Enrico Squazzini. Numerosi scritti di Antonio Verri, presenti nella Biblioteca di Città della Pieve, erano in mostra nella Sala Grande di Palazzo della Corgna durante la presentazione del libro. Le lucide intuizioni dell’approccio geomorfologico di Verri, afferma Squazzini, aprirono la strada per il corretto inquadramento delle trasformazioni territoriali avvenute durante l’evoluzione di questo settore della catena appenninica. Egli infatti si dedicò molto allo studio dell’idrografia superficiale ipotizzando per primo che nel Pliocene il fiume Velino sfociasse nell’antico Mar Tirreno dal settore meridionale della depressione di Rieti. Percepì che la conformazione di quel paesaggio fosse il risultato dell’evoluzione geodinamica dell’Appennino e come i fenomeni geologici e le modificazioni della crosta terrestre influenzassero il corso delle acque superficiali incanalate. Pur non riuscendo ad elaborarne i dettagli, il Verri intuì, sostiene Squazzini, che il fenomeno della caduta d’acqua alle Marmore fosse molto antico. Egli sosteneva che si fosse formato già durante il Pliocene per la «rottura che staccò i monti di Pennarossa da quelli di Marmore per cui le acque stagnanti del Velino si precipitarono dal ciglione di Marmore» formando la cascata. Squazzini dice che questa visione anticipa, in qualche modo, l’impostazione che viene fornita dalla geologia moderna che lega l’evoluzione del settore occidentale dell’Appennino centrale ad una tettonica di tipo distensivo.

Recenti indagini scientifiche hanno consentito di accertare l’origine fluviale delle coltri sedimentarie distribuite nell’area situata ad Est del bacino di Terni e a Nord del bacino di Rieti. La ricostruzione della storia del fiume Nera, continua Squazzini, ha permesso di scoprire aspetti finora sconosciuti del nostro territorio. La formazione e l’evoluzione dei grandi bacini intermontani di Rieti e di Terni hanno influenzato profondamente la storia dei fiumi Velino e Nera e i loro stretti rapporti geologici hanno determinato la formazione di importanti emergenze naturalistiche come la Cascata delle Marmore.

L’antichità dell’ambiente della Cascata delle Marmore, prosegue Squazzini, si deduce dal modello di accrescimento dello sbarramento travertinoso formatosi all’interno del letto del fiume Velino: un modello di accrescimento particolarmente complesso legato al fenomeno della vaporizzazione delle acque ad elevata turbolenza. L’ambiente delle rapide, infatti, è composto da una moltitudine di situazioni estremamente variabili nel  tempo a seconda dei sedimenti e dei detriti che si accumulano sulla superficie di scorrimento delle acque. Il tipo e la quantità di questi materiali dipendono dal regime delle acque, dalla stagionalità e dalle morfologie del substrato in costante evoluzione.

Una lunga storia che va dal Pleistocene Inferiore, cioè da 2,2 milioni di anni fa, fino ai nostri giorni, in cui il fiume Nera continuerà ad essere un tributario del fiume Velino, fenomeno che attualmente avviene di fronte ad una cascata alta 165 metri.

Le recenti scoperte scientifiche ci consentono, conclude Squazzini, di comprendere ancora meglio la natura del nostro territorio.  L’ambiente in cui viviamo è in continua evoluzione e conoscere le modalità con cui esso si modifica nel tempo ci permette di pianificare meglio il nostro futuro. Inquadrare i meccanismi che regolano il nostro mondo ci consente di continuare a convivere con le rigide ed insindacabili leggi della natura.

Alla fine dell’incontro i presenti sono stati guidati alla scoperta del Museo di “Storia Naturale e del Territorio” con le sue varie, ricche, interessanti e particolari collezioni tra cui quella di Antonio Verri.

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Musica – Arte – Trekking

Passeggiata musicale mattutina attraverso luoghi di interesse storico-artistico e paesaggistico

Iniziativa dell’Istituto “Italo Calvino” di Città della Pieve

Un’iniziativa particolare quella proposta dal “Calvino” di Città della Pieve al Gruppo Ecologista “Il Riccio”: un trekking cittadino tra arte e musica. Gli studenti del Liceo Musicale seguiti da classi di altri indirizzi, per sabato 11 maggio hanno organizzato un trekking musicale che toccherà chiese e edifici storici, di cui  il professor Riccardo Testa del “Riccio” presenterà alcune peculiarità e caratteristiche.

L’evento che ha ottenuto il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, partirà dall’Istituto “Calvino”, in Piazza Unità d’Italia,  alle ore 9.00 e proseguirà per la Fonte Trova, una delle tre Fonti Storiche della città, dove “Il Riccio” ha impiantato il Giardino dei Frutti “riTROVAti” con più di cinquanta alberi da frutto e un’aiuola per gli insetti impollinatori, per salire poi al Castelluccio Palusse, con i suoi spazi verdi e  serre curate da un gruppo di integrazione sociale su Progetto dell’Unione dei Comuni, gestito dalla Cooperativa “Frontiera Lavoro” ed esperti del Gruppo Ecologista “Il Riccio”. Da qui si prosegue, per un bel tratto, con il trekking fino ad arrivare alla Chiesa di San Pietro che accoglie il dipinto del Perugino, restaurato più di un decennio fa,  grazie all’interessamento del “Calvino”, indirizzo Professionale – Servizi Commerciali. Il gruppo itinerante continua poi il suo cammino per le vie cittadine toccando Palazzo della Corgna e la  Cattedrale, per dirigersi quindi, infiltrandosi tra i banchi del mercato settimanale, alla Rocca Medioevale e all’Oratorio di San Bartolomeo noto per il particolare affresco del Refettorio o Sala Capitolare, “Il Pianto degli Angeli”, da qui si scende all’Oratorio dei Bianchi famoso per l’ “Adorazione dei Magi” di Pietro Vannucci. Ultime due tappe le Chiese di Santa Maria Maddalena e di San Luigi. In cinque dei luoghi toccati, Fonte Trova, Castelluccio Palusse, Rocca, Oratorio dei Bianchi, Chiesa di San Luigi, gli studenti effettueranno brevi performance musicali.

La singolarità dell’iniziativa merita l’interesse della cittadinanza

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Cronaca di una scoperta scientifica

Presentazione a Città della Pieve del libro “La lunga storia del fiume Nera”

Il Gruppo Ecologista “Il Riccio” in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio“ di Città della Pieve organizza, nell’ambito dei “Venerdì della Biblioteca”,  la presentazione del libro “LA LUNGA STORIA DEL FIUME NERA –  Cronaca di una scoperta scientifica” di e con Enrico Squazzini, Sala Grande – Piano Nobile – Palazzo della Corgna, ore 16.30, venerdì 10 maggio. 

L’autore dialogherà con il pubblico su osservazioni, analisi geomorfologiche e sedimentologiche nel territorio intorno  alla Cascata delle Marmore, territorio  studiato, descritto e analizzato  anche dal pievese Antonio Verri che nell’Ottocento gettò le basi della ricerca geologica nell’Appennino centrale.

Sarà possibile ammirare anche alcuni scritti del Verri, conservati  nella Biblioteca Comunale, che verranno esposti per l’occasione. 

L’autore si servirà di diapositive per rendere più attraente e piacevole la trattazione.  Immagini incantevoli di questo territorio sicuramente affascinante per storia e bellezze, un’avventura da percorrere certi di essere arricchiti culturalmente e scientificamente sulle trasformazioni che hanno interessato e interessano l’Umbria meridionale, di cui saranno svelati dettagli inediti.

Vista la specificità della trattazione e l’attenzione alle bellezze naturali e paesaggistiche di una parte della nostra Regione, contiamo sulla numerosa  presenza di pubblico.

Alla fine della presentazione del libro sarà possibile visitare, con guide esperte, il Museo di Storia Naturale e del Territorio, ospitato nello stesso Palazzo, ricco di collezioni tra cui quella di Antonio Verri, molto apprezzato dai visitatori che si fanno sempre più numerosi.

Il Museo gestito, per volere dell’Amministrazione Comunale, dai volontari del Gruppo Ecologista “Il Riccio”, a ingresso libero, è aperto tutti i fine settimana e in occasione delle festività.

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A Città della Pieve singolare performance per omaggiare le Arti, sostenere le donne, difendere l’ambiente e i diritti umani

A Città della Pieve singolare performance per omaggiare le Arti, sostenere le donne, difendere l’ambiente e i diritti umani

Da un’idea della musicista Rita Cucè giovedì 2 maggio al Teatro degli Avvaloranti una grande serata di spettacolo per dire “no alla violenza femminile”

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Assemblea annuale del Gruppo Ecologista “Il Riccio”

  Il Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve comunica che sabato 27 aprile alle ore 16.30 presso i locali della Rocca, a Città della Pieve, avrà luogo l’Assemblea annuale dell’Associazione. Si invita la cittadinanza interessata a partecipare. Potrà votare solo chi è in regola con il tesseramento per l’anno 2024, sarà comunque possibile, per chi lo volesse, con un piccolo contributo, rinnovare l’iscrizione o iscriversi per la prima volta.

Vi aspettiamo numerosi

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Aprile mese della prevenzione mondiale contro l’Ictus A.L.I.Ce. Città della Pieve propone camminate serali

Aprile è il mese della prevenzione per l’ictus cerebrale in tutto il mondo, tantissime le iniziative per sensibilizzare su una malattia che può cambiare la vita improvvisamente e in modo determinante.

Il TGRLeonardo del 17 aprile ha dedicato all’ictus ed alle sue problematiche un interessante servizio da cui sono state tratte varie informazioni per la stesura di questo comunicato. del 17/04/2024

L’ictus è la seconda causa di morte in Italia, dopo le malattie ischemiche del cuore, e la prima per invalidità. Ogni anno si registrano 120mila nuovi casi.  L’ictus è una patologia cerebro-vascolare: si chiude un’arteria e non arriva sangue al cervello, ictus ischemico, si rompe un’arteria e il sangue stravasa nel cervello, ictus emorragico.

Un paziente su 4 muore a 100 giorni dall’insorgenza dell’ictus, mentre il 75% di chi sopravvive è costretto a convivere con forme di disabilità, nella metà dei casi così grave da determinare la perdita dell’autosufficienza.  L’insorgenza della malattia porta alla mortalità acuta immediata durante la degenza ospedaliera che è dell’ordine del 7/8%, seguita da una successiva mortalità nei due/tre mesi susseguenti che ammonta ad un ulteriore 17/18%.

Negli ultimi 20 anni i casi in media non sono aumentati a causa dell’incidenza della malattia sulle diverse fasce d’età. In quella più a rischio, che comprende gli over 50, è diminuita del 15%, nella fascia d’età più giovane, quella  tra i 20 e i 50 anni, nello stesso periodo di incidenza,  la malattia è aumentata di circa il 20%, a causa di un incremento dei fattori di rischio come l’ipertensione, il diabete, l’ipercolesterolemia,  l’obesità di  cui soffrono i giovani.

I corretti stili di vita, insieme al controllo clinico dei fattori di rischio come aritmie, ipertensione, diabete, indice di massa corporea, sono l’unico strumento efficace di prevenzione. Se controllassimo tutti i fattori di rischio modificabili potremmo addirittura ridurre l’incidenza della malattia dell’80/90%. Fondamentali per la sopravvivenza e per il recupero delle funzioni neurologiche del paziente, quando la malattia colpisce, sono le primissime ore. Le 224 Unità Ictus presenti in Italia, specializzate nel trattare la fase acuta, non sono distribuite in modo uniforme nel territorio nazionale determinando una discriminazione geografica nell’accesso alle cure. È stata stimata una media di 3.8 centri per un milione di abitanti in Italia, ma questa media implica che al Nord e al Centro ce ne siano 4.2/4.3 per un milione di abitanti, mentre al Sud 2.5.

Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia OdV, afferma “La nostra associazione è da sempre impegnata in campagne di informazione rivolte ai cittadini sulla conoscenza dell’ictus cerebrale e dei fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza. Ben l’80% di tutti gli episodi potrebbe essere evitato ed è fondamentale partire proprio dalla individuazione delle condizioni sulle quali si può intervenire, grazie a opportune modifiche nel proprio stile di vita e tenendo adeguatamente sotto controllo le patologie che ne possono essere causa”.

A.L.I.Ce. Nazionale quest’anno ha dedicato il mese di  Aprile alla fibrillazione atriale, uno dei principali fattori di rischio nell’insorgenza dell’ictus.  È  proprio la Fibrillazione Atriale (FA), aritmia cardiaca che colpisce nel nostro Paese quasi 1 milione di persone, la causa di circa il 20% degli ictus ischemici, ed è un valore fortemente sottostimato. Chi è affetto da FA vede aumentare di 4 volte il rischio di ictus tromboembolico, che risulta generalmente molto grave e invalidante perché l’embolo che parte dal cuore chiude arterie di calibro maggiore, con un danno ischemico a porzioni più estese di cervello; questa forma di ictus determina una mortalità del 30% entro i primi tre mesi dall’evento e lascia esiti invalidanti in almeno il 50% dei pazienti.

Risulta quindi di fondamentale importanza intercettare il più rapidamente possibile le persone con FA e stabilire una terapia anticoagulante per ridurre il rischio di ictus, una volta effettuata la diagnosi. Trattare la fibrillazione atriale è dunque tra le più efficaci strategie preventive che si possono attuare per mettere al sicuro il cervello dal rischio di avere un ictus.

Tenere sotto controllo FA, pressione arteriosa, colesterolo, glicemia e non fumare, non consumare alcolici in eccesso, non fare uso di droghe, svolgere un’attività fisica moderata e costante, seguire una dieta sana ed equilibrata riducendo il sale negli alimenti, monitorando il proprio peso sono  indicazioni fondamentali per la prevenzione dell’ictus cerebrale. Modificare il proprio stile di vita, curando alcune patologie che ne possono essere causa, significa effettuare una prevenzione attiva per evitare l’ictus e le sue conseguenze.

A.L.I.Ce. Città della Pieve per favorire la prevenzione organizza una nuova iniziativa “Camminare insieme fa bene a cuore e cervello e aiuta a sorridere”, camminate serali il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 21.00 alle ore 22.00, a partire da lunedì 6 maggio 2024. Il gruppo sarà guidato da Silvano Bonomini, volontario di A.L.I.Ce. Punto di ritrovo: Monumento ai Caduti a Largo della Vittoria. Tutti possono partecipare: è necessaria solo l’iscrizione all’Associazione. Per iscriversi telefonare allo 0578 297091 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 11.30, oppure chiamare il numero 3408618537 o ancora  scrivere una mail ad aliceumbriapieve@tiscali.it 

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La gestione faunistica oggi: dalle campagne alle città

Incontro a Città della Pieve venerdì 19 aprile ore 16.30 Sala Lettura – Biblioteca “Francesco Melosio”

Il Gruppo Ecologista “Il Riccio” in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio” organizza, nell’ambito delle iniziative “I venerdì della biblioteca”, la conferenza “LA GESTIONE FAUNISTICA OGGI: dalle campagne alle città, fra ritorni di vecchie fiamme, nuovi arrivi e specie aliene!”, tenuta dal dott. Luca Convito del  Servizio Foreste della Regione Umbria. Appuntamento venerdì 19 aprile alle ore 16.30 presso la Sala Lettura della Biblioteca Comunale, Palazzo della Corgna a Città della Pieve.

Si parlerà in particolare dell’avvicinamento sempre più frequente della fauna selvatica ai centri abitati e di come fronteggiare il problema in modo corretto.

Il relatore Luca Convito ricorda “Quando ho iniziato a studiare Scienze Naturali i grandi Mammiferi si vedevano solo nei documentari di altre Regioni d’Italia o montagne lontane. Dagli anni ’80 in poi si è assistito al ritorno, prima graduale e poi sempre più veloce, di diverse specie di interesse sia venatorio che naturalistico nel nostro territorio e negli ultimi anni addirittura alla colonizzazione di  numerose aree urbane. Sono nati nuovi conflitti con le attività antropiche e, a livello gestionale e culturale, non abbiamo ancora sviluppato tutte le misure e gli strumenti idonei ad affrontare queste sfide…  parliamone.” La cittadinanza è invitata a partecipare.

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21 marzo a Città della Pieve

A Città della Pieve un 21 marzo impegnativo, una data con tante ricorrenze: Giornata Internazionale delle Foreste, che si celebra dal 2012; Giornata Internazionale della Memoria e dell’Impegno in Ricordo delle Vittime delle Mafie, le prime risalenti al 1961, arrivata alla sua XXIX edizione; Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, dal 1960 quando durante una manifestazione pacifica contro le leggi razziali la polizia sudafricana aprì il fuoco uccidendo 69 persone; Giornata Mondiale della Poesia istituita dall’UNESCO nel 1999 con l’intento di promuovere la poesia come forma d’arte e strumento di dialogo tra le culture; Giornata dell’Albero versione Primavera.

La giornata pievese, complice una cornice climatologica decisamente primaverile, è iniziata proprio dalla Festa di Primavera, per volere del Gruppo Ecologista “Il Riccio” con il patrocinio del Comune e la collaborazione di LIBERA, del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi e dei due Istituti scolastici, il Comprensivo “Vannucci” e il Superiore “Calvino”.  Appuntamento, alle ore 9.00, presso il Giardino dei Frutti “riTROVAti” per la piantumazione di  fiori ed erbe nell’Aiuola degli Insetti Impollinatori, alla presenza degli studenti del C.C.R.R. e dei bambini delle classi I A, II A e II B della scuola Primaria del Comprensivo “Vannucci”, con la partecipazione dei Carabinieri Forestali e dei Carabinieri. Il Giardino dei Frutti “riTROVAti” è uno spazio comunitario presso la Fonte Trova, su terreno dell’Amministrazione Comunale, gestito e curato dal “Riccio”, dove sono a dimora ben 52 alberi da frutta e fa bella mostra di sé la fiorita aiuola attrazione per i fondamentali insetti impollinatori.

I bambini, sempre vivaci e interessati, hanno assistito ad una vera lezione, da parte di alcuni esponenti del Gruppo Ecologista con il contributo delle Forze dell’Ordine, sull’importanza delle piante, degli insetti, della natura in generale e sulla sua necessità di essere preservata.  Numerose le domande e le riflessioni dei piccoli che hanno poi collaborato alla messa a dimora di alcuni fiori e piante officinali, arricchita da consigli e spiegazioni sulle piante in oggetto,  sulla loro importanza e il loro valore e sulle più fondamentali regole di giardinaggio.

Il C.C.R.R. con le Forze dell’Ordine e gli esponenti del Gruppo Ecologista “Il Riccio” si è spostato poi alla Rocca, dove, alle ore 10.00, alla presenza del Sindaco, di rappresentanti dell’Associazione Donne “La Rosa”, della Misericordia, della Protezione Civile, della Libera Università, ha avuto luogo una breve commemorazione della Giornata  di LIBERA, di fronte all’Ulivo che è stato messo a dimora il 21 marzo dello scorso anno.

Ultima tappa della mattinata Piazza Unità d’Italia dove, alle ore 11.00, dopo un’introduzione alla Giornata da parte dell’Istituto “Calvino” e del Sindaco delle Ragazze e dei Ragazzi che hanno ricordato gli esordi della manifestazione e le motivazioni che hanno spinto Don Luigi Ciotti a dare inizio, nel 1995, a questo appuntamento in cui il lungo elenco dei nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Un interminabile rosario civile, come lo definisce Don Ciotti, per farli vivere ancora, per non farli morire mai, un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere.  Don Ciotti ricorda che l’80% dei familiari delle vittime non conosce il carnefice e/o il mandante del proprio congiunto. Ai morti reali vanno aggiunti, ha sottolineato Don Luigi Ciotti dalla manifestazione di Roma, i tanti morti vivi, ci sono infatti vittime dirette, che subiscono intimidazioni, minacce ed estorsioni, vittime  del racket, delle truffe, della tratta e dei “regolamenti di conti”; vittime indirette, che soffrono di dipendenza da droga e giochi d’azzardo, vittime delle armi nei conflitti, dell’inquinamento da eco-reati e altro ancora; poi, continua Don Luigi, ci siamo anche noi, «perché la sottrazione di bene comune ci colpisce e impoverisce ogni giorno. Rende il nostro orizzonte di vita più opaco e ristretto».

Don Luigi ricorda che le mafie sono qualcosa di molto complesso, la loro forza non sta nel singolo capo, ma nel sistema di complicità esterne che le sostiene. Oggi, afferma, possiamo descriverle con tre aggettivi: imprenditoriali, tecnologiche, transnazionali. Sono mafie che operano nel mondo dell’impresa, dagli appalti all’alta finanza. Sanno usare le tecnologie più raffinate e approfittano degli scambi senza intermediazioni che dominano il web. Si muovono in un contesto mondiale, anche alleandosi fra loro.

Alla staffetta dei nomi, in Piazza Unità d’Italia,  si è alternata una staffetta musicale ad opera dei ragazzi del locale Liceo Musicale.

La lettura dei 1081 nomi delle vittime, tra cui 115 bambini e 134 donne, è stata aperta dai Dirigenti scolastici del “Vannucci” e del “Calvino” seguiti da  rappresentanti delle autorità militari, civili, religiose: Carabinieri, Carabinieri Forestali, Amministrazione Comunale, Parrocchia e da alcune Associazioni cittadine: AVIS, Associazione Nazionale Carabinieri in congedo,  A.L.I.Ce., Associazione Donne “La Rosa”, Protezione Civile, Gruppo Ecologista ”Il Riccio”, Misericordia, Libera Università, Arci CdP; il testimone è poi passato agli studenti dell’Istituto Comprensivo “Pietro Vannucci” – Scuola Secondaria di Primo Grado e a quelli delle classi terze dell’Istituto Superiore “Italo Calvino” che stanno  lavorando ad un percorso sulla Legalità.

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Inaspettato successo per la Mostra “Storia della Terra dalla formazione del Sistema solare ad oggi”

La Mostra  “Storia della Terra dalla formazione del Sistema solare ad oggi” voluta dal  Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve, allestita nella Sala delle Muse a Palazzo della Corgna e rimasta aperta per dieci giorni, fino a domenica 17 marzo, ricca di reperti, modellini e testi, è stata ulteriormente  arricchita dal laboratorio sui calchi.

Esperti altamente qualificati hanno accompagnato i visitatori, piccoli e grandi, alla scoperta del tempo remoto della Terra fino all’Homo Sapiens.

Numerose le classi delle scuole cittadine, ben otto, che nel tempo scuola hanno visitato la Mostra, con interesse, curiosità ed attenzione; il laboratorio ha particolarmente coinvolto i più piccoli.

Lusinghieri i numerosi commenti, di grandi e piccini, lasciati sul taccuino della Mostra.

Ringraziamenti a chi ha messo a disposizione della Mostra i propri reperti: Musei, Mostre permanenti e Collezioni.

Un ringraziamento particolare a chi ha accompagnato i visitatori: la paleontologa Adria Faraone, dell’Associazione Franco Rasetti, che nei dieci giorni di apertura  non ha mai abbandonato la Mostra e che con eccezionale sapienza, maestria e professionalità ha saputo adeguarsi al target dei visitatori; Riccardo Testa del Gruppo Ecologista “Il Riccio”, Associazione che gestisce per conto dell’Amministrazione Comunale di Città della Pieve il Museo di Storia Naturale e del Territorio, che ha dato una significativa mano ad Adria, Claudio Sensi presidente del Gruppo Umbro Mineralogico e Paleontologico (GUMP) e responsabile della Mostra Permanente di Geo-Paleontologia di Assisi, per il laboratorio dei calchi;  i vari volontari del “Riccio” che hanno sempre affiancato gli esperti nelle ore di apertura della Mostra.

Un evento culturale particolare che sicuramente ha arricchito chi vi si è avvicinato, ha contribuito a rispondere ad interrogativi sulla nascita del sistema solare e sul suo sviluppo, ha probabilmente incuriosito a ricercare altre informazioni, ha portato i materiali che solitamente sono al chiuso di Musei e Collezioni ad un pubblico più vasto, con la speranza, in futuro, di avvicinarlo maggiormente a  questi luoghi.

L’Associazione sta pensando, visto il successo, alla realizzazione di una brochure sulle due ultime Mostre, quella di dicembre “Il passato della Terra” organizzata con Mario Morellini e questa frutto della collaborazione di più Musei e raccolte.

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