A.L.I.Ce. Italia a Città della Pieve

A.L.I.Ce. Italia ha tenuto a Città della Pieve l’Assemblea Nazionale, l’incontro, venerdì 13 giugno, ha decretato l’impegno dell’Associazione, attraverso le parole del suo Presidente, Andrea Vianello, sulla prevenzione ma anche sul post ictus. Si è considerato necessario avere una mappa dei centri di riabilitazione nel territorio nazionale. Nell’ambito della prevenzione è stato ritenuto fondamentale il coinvolgimento delle scuole nella diffusione del progetto “Fast Heroes”, la campagna informativa che insegna ai bambini a riconoscere i sintomi dell’insorgenza di un ictus e a chiamare immediatamente i soccorsi, allertando il 112. Un progetto importante, facile da ricordare e da mettere in pratica, i bambini poi sono formidabili nell’assunzione del ruolo, tanto da essere una garanzia. Accanto alla prevenzione A.L.I.Ce. deve lavorare anche sul settore dell’intervento e su quello riabilitativo per i colpiti da ictus con la richiesta della diffusione uniforme, nel territorio nazionale delle Stroke Unit, reparti salva vita, area ospedaliera specializzata per il trattamento e la riabilitazione dei pazienti con ictus. Il pronto intervento e i trattamenti adeguati fanno la differenza. Una riabilitazione corretta e duratura nel tempo, permette un recupero ottimale, non c’è fine nella riabilitazione, il paziente colpito da ictus può migliorare continuamente, il detto più di tanto non si può fare non è affatto vero. Su questi aspetti la posizione di A.L.I.Ce. deve essere determinante. Occorre puntare ad un piano nazionale in cui tutti operino, in maniera uniforme, su prevenzione, gestione di fase acuta, cura, post ictus, riabilitazione, cronicizzazione. Scopo primario la riduzione, in breve tempo, del 10% del numero di insorgenze di ictus in Europa. Invertire la tendenza che vede in aumento, soprattutto sulle donne, l’insorgenza dell’ictus giovanile.

Altro momento importante dell’Assemblea i risultati del Progetto “Disfagia Assistenza Remota” presentati da due dei suoi ideatori e realizzatori, il Dott. Maurizio Massucci e l’ingegner Riccardo Magni, testato soprattutto in Umbria, dove ha dato risultati sorprendenti. Un problema complesso quello della disfagia, una patologia, di cui si può anche morire, che consiste nella difficoltà a deglutire cibi solidi, liquidi o semiliquidi, che porta il 70% dei familiari dei disfagici ad un carico psicologico ed emotivo per le difficoltà di gestione. È dimostrata l’importanza dell’istruzione in modalità “tele-disfagia”  al paziente e al caregiver sull’uso di strategie per favorire il recupero di una deglutizione in sicurezza. Un aiuto anche in telemedicina è utile e funzionale, per questo è importante diffondere i sistemi per migliorare la vita di chi ne è colpito. La piattaforma propone un trattamento semplice e facilmente distribuibile e come tale è auspicabile la sua utilizzazione a livello nazionale e non solo.

La due giorni di A.L.I.Ce. a Città della Pieve ha visto il 14 giugno la presentazione di tre libri “Io sono un ictus” di Franco Groppali, “Tempo, con il mio amante stronzo” di Raffaele Guadagno e “Ogni parola che sapevo” di Andrea Vianello. A moderare l’incontro il giornalista umbro Alvaro Fiorucci.

A parlare del libro di Groppali, impossibilitato a raggiungere Città della Pieve, il Presidente di A.L.I.Ce. Lombardia, Giacomo Falzi.

I tre autori dichiarano di aver scritto sulle proprie esperienze con l’ictus perché sollecitati a farlo, nella speranza di insegnare qualcosa, di contribuire alla conoscenza di questa subdola malattia e alla sua prevenzione, scopo principale di A.L.I.Ce. Dobbiamo imparare a parlare di ictus, il parlarne lo allontana, come pure per sconfiggerlo è necessario essere tutti uniti. I colpiti da ictus non devono convivere con questo problema ma devono affrontarlo, devono convincersi che la vita non è finita. Questi tre testi sono strumento importante per chi cerca conforto e ispirazioni in momenti di grande difficoltà. Nel suo libro Groppali dimostra che a vincere non è l’ictus ma è il malato. Dopo che questa patologia lo ha colpito nel 1993, Franco riscopre il tempo, il valore della vita, della bellezza, degli affetti. Dimostra poi come riconoscere l’ictus, insegna ai colpiti come e cosa fare, spiega alcuni termini specifici, prima sconosciuti. Analizza le problematiche della Sanità e del Sociale e conclude che accanto alla Sanità dovrebbe intervenire il Sociale. A.L.I.Ce. è chiamata a fare da unione tra questi due Servizi.

Raffaele Guadagno nel suo intervento, sollecitato da Alvaro Fiorucci, inizia con lo spiegare la scelta del titolo, che incuriosisce sempre coloro che si avvicinano al libro: Tempo per l’ictus è vita, amante stronzo perché a 50 anni l’ictus è entrato in me, dice l’autore, ed è stronzo perché è lui a comandare. Anche se poi in realtà quando ti convinci che devi vivere e non sopravvivere e devi fare tutto quanto è possibile per star meglio, ti accorgi che non sempre è l’ictus ad avere la meglio; la vita dopo l’ictus è una vita nuova, ma è una vita. L’ictus, sostiene l’autore, è un terremoto capace di spazzare via ogni certezza ma che poi ti porta a scoprire forze nascoste. L’ictus mi ha tolto molto, continua, ma mi ha anche regalato la capacità di vedere la bellezza nelle piccole cose, nei piccoli progressi, il primo movimento, il primo sorriso, la prima parola dopo mesi di silenzio, di apprezzare il presente, coltivare la gratitudine, amare in modo più profondo. Dopo esperienze di questo genere si ha consapevolezza ulteriore della fragilità della vita ma anche forza della resilienza. La famiglia è importante soprattutto se ti sprona a reagire, se non si sostituisce a te ma ti spinge a fare, ad agire. Il calore umano, il sostegno affettivo sono vitali nel processo di recupero non solo fisico ma anche emotivo. Matilde, la figlia di Raffaele, che a 14 anni lo ha trovato colpito da ictus, ormai da 9 ore ed ha chiamato i soccorsi, nella prefazione al libro parla, non a caso, di ictus esistenziali. Rispondendo poi a domande sulla Sanità, l’autore afferma che la Sanità è buona e cattiva e che è diversa nelle varie parti d’Italia. Per questo occorre impegnarsi, a livello nazionale, affinché le difformità vengano affievolite ed eliminate.

Andrea Vianello esordisce affermando che è solito chiamare coloro che sono stati colpiti, come lui, da ictus “fulminati” e sostenere che i “fulminati” hanno una seconda vita, che li porta ad essere più sensibili. L’ictus è una grande crisi, è un abisso in cui improvvisamente caschi, hai paura e non sai come uscirne e come ne esci, in poche parole si finisce in un altro mondo. È l’improvviso cadere nel buco. Dopo, si ha un rapporto più sincero con se stessi. Diventa una necessità tirare fuori le cose che si è vissuto, la voglia di condividere, di sentirsi parte di una comunità. La prima reazione è “sono vivo”. Eravamo quasi morti, anzi morti, dice Vianello, entri in un corpo altro e hai paura, ma ci scopriamo vivi, e questo è bello, molto bello. Scriviamo per voi, per la comunità, per dare un po’ di forza a chi è colpito come noi, ai familiari, a chi si trova in un momento di difficoltà e non sa ancora come uscirne. I nostri scritti sono utili nel lavoro che facciamo con A.L.I.Ce., utili anche ai medici. Non si deve mai perdere la speranza, la riabilitazione è per sempre, non è vero che non si può continuare a recuperare, si migliora sempre. Oggi esiste, a maggior ragione visti i risultati della ricerca anche in questo campo, la possibilità di recuperare.

A conclusione viene ribadito che le Stroke Unit esistevano già negli anni ‘90 a che la trombolisi, quantunque miracolosa, non è l’unica cura dell’ictus. Le Stroke Unit sono luoghi di cura importanti per ogni tipo di ictus, per questo vanno incentivate e dislocate in maniera uniforme in tutto il territorio nazionale.

L’intervento del Presidente di A.L.I.Ce. Città della Pieve, Guerrino Bordi, sottolinea l’importanza di queste due giornate per la nostra città, in occasione dei 25 anni dell’Associazione Umbra. Ringrazia il Sindaco per la sua vicinanza costante all’Associazione, per le parole di encomio nei confronti di A.L.I.Ce. pronunciate all’inizio dell’incontro, per aver sottolineato la presenza della cittadinanza alla manifestazione, la Sala Sant’Agostino molto capiente era quasi piena, nonostante il  giorno lavorativo. Ringrazia l’Assessore Luca Marchegiani per la sua presenza e per aver guidato gli ospiti alla scoperta di Città della Pieve e delle sue bellezze. Ringrazia gli autori e i relatori, il giornalista Alvaro Fiorucci, le Delegazioni delle sedi regionali di A.L.I.Ce., i presenti. Apprezzamenti delle Delegazioni per l’organizzazione, l’accoglienza,  la magnificenza della città e per la gastronomia locale, assaporata nella cena del venerdì e nel buffet offerto da A.L.I.Ce. di Città della Pieve al temine dell’evento di sabato.

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A Città della Pieve l’Assemblea Nazionale di A.L.I.Ce. Italia

Città della Pieve ospita l’Assemblea Nazionale di A.L.I.Ce. Italia, e non è la prima volta. Due giorni venerdì 13 e sabato 14 giugno in cui il Presidente di A.L.I.Ce. Nazionale, Andrea Vianello, varie delegazioni regionali di A.L.I.Ce. e i componenti del Comitato Scientifico dell’Associazione tra cui il Dott. Maurizio Massucci, Direttore UOC Riabilitazione Intensiva Ospedaliera e Riabilitazione ortopedica ospedale MVT, si troveranno nella città del Perugino e oltre ai lavori istituzionali e la presentazione di tre libri, scritti da chi l’Ictus l’ha sperimentato sulla propria pelle: “Ogni parola che sapevo” di Andrea Vianello, “Io sono un Ictus – conoscere l’Ictus e prevenirlo; riconoscerlo, curarlo, riprendere a vivere” di Franco Groppali, “Tempo col mio amante stronzo” di Raffaele Guadagno, potranno apprezzare le bellezze artistiche, paesaggistiche e culinarie del territorio.

L’Assemblea si svolgerà venerdì 13 a partire dalla 14.30, presso la Sala Grande di palazzo Corgna, al termine l’Assessore alla Cultura del Comune di Città della Pieve, Luca Marchegiani, guiderà gli ospiti alla scoperta di palazzi, monumenti, opere d’arte e luoghi significativi della città, per terminare con la degustazione di piatti tipici presso il ristorante da Bruno Coppetta.

Sabato 14  appuntamento alle ore 10.00 presso la Sala Sant’Agostino dove il giornalista Alvaro Fiorucci guiderà l’incontro con  Raffaele Guadagno, Franco Groppali e Andrea Vianello alla scoperta dei rispettivi libri autobiografici. La cittadinanza è invitata a partecipare.

A concludere le due giornate il buffet offerto da A.L.I.Ce. Città della Pieve.

Ai graditi ospiti l’augurio di una serena permanenza, un grazie sentito a tutti coloro che renderanno interessanti le due giornate.

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A.L.I.Ce. e Futura insieme per la salute

Nell’ambito dell’evento Etruscan Fitness Wellness Olistic Swim Convention, una due giorni dedicata al benessere, allo sport, alla salute, 7 e 8 giugno, con diverse discipline fitness e sportive, presso il Parco di Santa Lucia a Città della Pieve, A.L.I.Ce. ha risposto all’invito di Futura Evolution e sabato 7 giugno è scesa nuovamente in campo per la prevenzione presso lo stand dedicato. In programma misurazione di:  pressione con rilevazione della fibrillazione atriale, ossigenazione, colesterolo, trigliceridi e glicemia.  

Nell’arco della mattinata si sono  sottoposti agli screening 31 persone.

A.L.I.Ce. ringrazia Futura per il coinvolgimento e i propri volontari che hanno permesso la riuscita dell’iniziativa, a partire dal Presidente Guerrino Bordi che ha coordinato le attività, le infermiere  Milvia Mencarelli, Fiorella Ceccantini, Silvia Cupella e Rita Croccolino, il personale di segreteria: Marisa Rosi e Maria Santa Piccini.

Prevenzione e sport binomio importante per un sano stile di vita.

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A.L.I.Ce. di Città della Pieve contribuisce alla giornata di vacanza della Residenza Protetta della città

Una iniziativa particolare quella raccontata con enfasi  da Ivano Sberna, autista volontario di A.L.I.Ce. di Città della Pieve, che giovedì 29 maggio ha accompagnato per l’intera giornata, unitamente ad altre Associazioni pievesi, gli ospiti della locale Residenza Protetta “Creusa Brizzi Bittoni”, a Castiglione del Lago, per alcune ore di svago.

Da encomio lo spirito che caratterizza il rapporto tra ospiti e personale della struttura, continua Ivano; momenti indimenticabili quelli che hanno determinato il successo della giornata, a suggellare il fatto che donare un po’ del proprio tempo con semplicità, amore e serenità è facile e ripaga all’ennesima potenza.

Esperienza sicuramente da ripetere.

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A Città della Pieve, alla Fonte TROVA, “Atmosfera all’aperto: colore, luce, creatività” con la pittrice Marta Mangiabene

Appuntamento alla Fonte Trova, una delle Fonti storiche di Città della Pieve dove Il Gruppo Ecologista “Il Riccio”, su terreno comunale, ha realizzato il Giardino dei Frutti riTROVAti con più di 50 alberi da frutto e un’aiuola per gli insetti impollinatori, da quest’anno inoltre in continuità si trova il Giardino dei Giusti, dedicato alla memoria dei giusti sulla terra, in collaborazione con Gariwo. È proprio in questo spazio che sabato 7 giugno alle ore 15.30 “Il Riccio” organizza un momento di pittura all’aperto rivolto ad adulti in possesso dei primi rudimenti delle tecniche grafiche, delle  matite acquarellabili o dell’acquarello, a cura della pittrice Marta Mangiabene – mARTa Atelier, via Vannucci 3 – Città della Pieve. Titolo dell’iniziativa “Atmosfera all’aperto: colore, luce, creatività”.

Ai partecipanti è chiesto di portare il materiale necessario per la pittura, dai fogli ai colori, compreso il cavalletto, o un supporto rigido su cui poter lavorare, e uno sgabello.

L’Associazione, si impegna a realizzare una piccola mostra o una brochure con i lavori realizzati, previo accordo con i partecipanti e sentito il parere della pittrice. In caso di maltempo l’evento sarà rinviato al sabato successivo

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Accolte positivamente le attività di A.L.I.Ce. di Città della Pieve riguardo la prevenzione

A.L.I.Ce. di Città della Pieve prosegue con il suo programma annuale di prevenzione gratuita, sabato 31 maggio, al Centro di Prevenzione e Consulenza dell’Associazione a Palazzo Orca in via Vittorio Veneto 6, a Città della Pieve, è stato effettuato lo screening carotideo, oltre ai consueti controlli sanguigni e pressori. Grandissimo afflusso di persone provenienti anche da lontano. Nel corso della mattinata sono stati effettuati ben 43 ecodoppler carotidei, grazie alla disponibilità del chirurgo vascolare dott. Basso Parente. 

25 invece gli screening definiti consueti con valutazione da parte della dottoressa Paola Favetta e i consigli della dietista Rosanna Valterio. Le infermiere impegnate: Milvia Mencarelli, Silvia Cupella e Rita Croccolino; il personale di segreteria presente: Marisa Rosi, Silvio Cacioli, Luciano Brillo, Maria Santa Piccini; il coordinatore dell’iniziativa, come di consueto, il Presidente di A.L.I.Ce. Guerrino Bordi.

A.L.I.Ce. ringrazia tutti gli operatori, dai medici,  ai paramedici, al personale di segreteria, tutti volontari dell’Associazione.

Occasioni come questa,  oltre al controllo della salute di chi si avvicina al servizio, hanno anche la prerogativa di far conoscere l’Associazione e ampliare il numero dei suoi soci.

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A.L.I.Ce. di Città della Pieve premia, ancora una volta, la solidarietà nelle scuole pievesi

Il 29 maggio scorso A.L.I.Ce. di Città della Pieve con il Concorso “Una rosa rinascerà…”, giunto alla sua nona edizione, voluto nel 2017 da Franco Pilato,  autore del libro omonimo sulla resilienza che ha caratterizzato la sua vita,  dopo un incidente stradale che da giovane lo ha costretto su una sedia a rotella, e un  ictus cerebrale che lo ha colpito qualche anno fa,  ha premiato, ancora una volta,  l’altruismo a scuola. Il bando infatti è diretto alle scuole del territorio: Istituto Comprensivo “Pietro Vannucci” e Istituto di Istruzione Superiore “Italo Calvino”.

Sono i due Istituti a segnalare gli assegnatari del premio: ai vincitori un assegno, unitamente al libro di Franco e a un attestato.

Le cerimonie di premiazione, una per ogni Istituto, alla presenza del Sindaco della città, Fausto Risini,  dei rappresentanti di A.L.I.Ce., dei capi di Istituto, Prof.ssa Caterina Marcucci e Prof. Enrico Millotti, di compagni e docenti.

Il premio è reso possibile dai proventi della vendita del libro di Franco e di “Nostalgie” di Giovanni Baccelli e dal contributo dell’Associazione Allianz.

Al “Vannucci” è stato premiato Guido Meloni della classe  VA della scuola Primaria di Città della Pieve con la seguente motivazione: “Guido, in questi cinque anni, si è distinto per la generosità, l’altruismo e la sensibilità.  Ha dimostrato una naturale predisposizione ad aiutare gli altri; sempre pronto e disponibile a offrire supporto a chi si trova in difficoltà e a favorire il lavoro di squadra, manifestando un forte senso di responsabilità e solidarietà. Il suo essere gentile aiuta a sviluppare e a creare un ambiente scolastico più empatico, di supporto reciproco e a costruire legami positivi.”

A  ritirare l’assegno di  200 euro  i genitori dell’alunno.

L’Istituto “Italo Calvino” ha segnalato due  studentesse: Sara Sberna della classe VM e Paula Maxima Alexandra Averhoff della classe VL1.

Nella motivazione per Sara si legge: “Borsa di studio conferita alla studentessa per aver contribuito fattivamente alle attività del Presidio del Volontariato “Insieme si può” dell’Istituto di Istruzione Superiore “I. Calvino”, ricoprendo incarichi di responsabilità. Ha condiviso appieno i valori del Presidio, impegnandosi per coinvolgere attivamente gli altri studenti alle varie iniziative intraprese. Responsabile e entusiasta ha messo le sue competenze a servizio degli altri, guadagnandosi la fiducia degli studenti e quella delle docenti referenti del progetto”.

In quella di Paula Maxima Alexandra: “Borsa di studio conferita alla studentessa per aver dedicato il suo tempo e le sue energie ai progetti del Presidio del Volontariato “Insieme si può” dell’Istituto Superiore “I. Calvino”. Appassionandosi alle varie attività e spendendosi personalmente per la crescita del Presidio stesso. Propositiva e determinata si è adoperata con serietà e passione nel coordinamento e nella realizzazione delle iniziative.  Sempre pronta a collaborare con tutti è stata un punto di riferimento per gli studenti e per le docenti referenti del progetto, lavorando con grande impegno.”

A ciascuna delle due ragazze sono andate 150 euro. Due manifestazioni, come ogni anno, cariche di significato, esempio per gli Istituti di provenienza, per le famiglie, per la cittadinanza.

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Assemblea pubblica sull’ex Centro Carni: cittadini informati, consapevoli e uniti per il futuro del territorio

Si è tenuta lo scorso sabato pomeriggio l’assemblea pubblica promossa dal Comitato A.RI.A. e dal Gruppo Ecologista “Il Riccio”, con l’obiettivo di informare la cittadinanza sulla recente sentenza del TAR in merito all’ex Centro Carni di Chiusi e sui possibili scenari futuri legati all’ipotesi di costruzione di un impianto industriale da parte di Acea.

Come già reso noto, l’8 aprile 2025 il Tribunale Amministrativo Regionale ha annullato il provvedimento con cui il Comune di Chiusi, attraverso una variante al Piano Operativo, aveva vietato in maniera generalizzata la possibilità di realizzare industrie insalubri di prima classe su tutto il territorio comunale.

Nella sentenza, il TAR ha evidenziato che “l’Amministrazione comunale è tenuta ad adottare le proprie scelte pianificatorie operando un adeguato contemperamento degli interessi pubblici e privati coinvolti ed esplicitando, con apposita motivazione, le ragioni di interesse pubblico che giustificano il sacrificio della posizione di interesse qualificato dei privati”. In altri termini, il Comune avrebbe dovuto motivare in modo puntuale e approfondito le ragioni di interesse pubblico alla base della variante urbanistica, cosa che – come sottolinea il TAR – non è avvenuta, nemmeno nel corso del giudizio.

Particolarmente rilevante, inoltre, il passaggio in cui il TAR afferma che “Acea, pur avendo rinunciato all’istanza di autorizzazione presentata alla Regione Toscana il 5 novembre 2018, non ha per questo rinunciato alla possibilità di realizzare lo stesso tipo di impianto”, richiamando quanto previsto nel contratto di compravendita dell’area e nella partecipazione alla gara pubblica bandita dal Comune.

Durante l’assemblea sono intervenuti l’architetto Romano Romanini e l’avvocato Elona Kerengi, i quali hanno illustrato nel dettaglio i contenuti della sentenza e richiamato l’attenzione sui limiti temporali per l’eventuale impugnazione al Consiglio di Stato. In assenza di notifica da parte di Acea, il termine scade l’8 ottobre 2025; qualora invece la sentenza venga notificata, il termine si riduce a 60 giorni dalla notifica. Un tempo ristretto che richiede decisioni rapide e condivise, per non compromettere la possibilità di una tutela giurisdizionale.

All’incontro ha preso parte anche il Sindaco di Chiusi, Gianluca Sonnini, che ha confermato di aver avuto due incontri informali con Acea, senza tuttavia riuscire a comprendere le reali intenzioni dell’azienda. È stato apprezzato, da parte del Comitato, delle Associazioni e dei cittadini presenti, il fatto che il Sindaco abbia preso le distanze dalle scelte dell’amministrazione precedente e abbia espresso disponibilità al dialogo e alla partecipazione.

Una disponibilità che gli organizzatori considerano essenziale, convinti che la trasparenza e il coinvolgimento siano condizioni imprescindibili in una fase tanto delicata.

L’attenzione della comunità di Chiusi e dei territori limitrofi è altissima. A destare preoccupazione non è soltanto la sentenza, ma anche l’assenza – a distanza di quasi due mesi – di una posizione ufficiale da parte di Acea. Questo silenzio, da un lato, aumenta il rischio che si lasci scorrere il tempo senza confronti concreti; dall’altro rischia di svuotare di significato ogni processo partecipativo, che con tempi così ristretti potrebbe ridursi a un mero esercizio formale.

È proprio per scongiurare questo rischio che il Comitato e l’Associazione chiedono un confronto chiaro, efficace e vincolante con l’Amministrazione comunale. Già nei giorni precedenti all’assemblea, le Associazioni firmatarie avevano inviato una PEC non solo al Comune di Chiusi, ma anche ai Comuni limitrofi, alla Regione Umbria, alla Regione Toscana e all’Unione dei Comuni, per richiedere garanzie di trasparenza, informazione, partecipazione civica e coinvolgimento reale della cittadinanza nella gestione della vicenda.

Il prossimo passo sarà un incontro formale con l’Amministrazione comunale di Chiusi per definire alcuni “paletti” irrinunciabili che il Comune dovrà mantenere in qualsiasi trattativa con Acea. Il primo, e fondamentale, è quello di escludere la possibilità di realizzare nuovi impianti che trattino rifiuti – in qualunque forma – o li utilizzino per la produzione di energia.

Il messaggio della popolazione è chiaro e forte: Chiusi non vuole diventare un polo interregionale dei rifiuti. Il territorio chiede uno sviluppo sostenibile, salubre, e realmente orientato al benessere delle persone e delle generazioni future.

Un impegno che il Comitato A.RI.A. e il Gruppo Ecologista “Il Riccio” continueranno a portare avanti con determinazione, responsabilità e spirito di servizio verso tutta la comunità.

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NO ad una nuova azienda insalubre, SI ad un futuro pulito e sostenibile – Assemblea pubblica cittadina a Chiusi

Sabato 24 maggio ore 17:00, Sala Ex Cinema Eden – Chiusi Scalo

Il nostro territorio è a un bivio. Dopo la recente sentenza del TAR della Toscana, che ha riaperto la possibilità per ACEA Ambiente Srl di avviare un iter autorizzativo in località Le Biffe, si rende urgente una riflessione collettiva. Oggi più che mai è necessario coinvolgere la cittadinanza per discutere apertamente dello stato dell’arte e del futuro che vogliamo per Chiusi, Città della Pieve e la Valdichiana.

Sabato 24 maggio alle ore 17:00, presso la Sala Ex Cinema Eden di Chiusi Scalo, si terrà un’assemblea pubblica cittadina promossa dalle realtà locali: il Comitato A.RI.A. di Chiusi, l’Associazione Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve e dall’ ETS Associazione “Il Bersaglio” A.P.S di Montepulciano. Un’occasione di confronto trasparente e partecipato per fare chiarezza sulla situazione attuale e sulle prospettive che potrebbero delinearsi.

No a un polo interregionale dei rifiuti.

La presenza di due impianti insalubri di prima classe già attivi (tra cui Bioecologia srl, sempre di proprietà ACEA) e la possibilità di nuovi insediamenti pongono interrogativi cruciali su salute pubblica, sostenibilità ambientale e modello di sviluppo.

Per questo diciamo NO:

* a nuovi impianti di trattamento rifiuti insalubri;

* all’ampliamento degli impianti esistenti;

* alla trasformazione di Chiusi in un polo interregionale per i rifiuti.

Sì a un’economia che produce valore, non rifiuti.

Vogliamo aprire un dialogo costruttivo su ciò che davvero serve a questo territorio. Un’economia che:

• punti all’agricoltura di qualità

• sostenga le attività produttive e di servizio

• valorizzi i comparti del manifatturiero e dell’artigianato, del turismo, del commercio e della logistica

Partecipare per decidere insieme!

Invitiamo tutte e tutti a partecipare.

Perché ogni cittadino ha il diritto di essere informato e il dovere di far sentire la propria voce.

Chi tace, rinuncia. Chi partecipa, costruisce.

Difendiamo il nostro presente. Disegniamo insieme un futuro sostenibile, sano e coerente con la vocazione del nostro territorio.

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Carbonizzatore ACEA Ambiente: il Gruppo Ecologista “Il Riccio” ribadisce la necessità di tutelare la salute e il territorio

Il Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve, in seguito alla sentenza del TAR Toscana che ha accolto il ricorso di ACEA Ambiente avverso il diniego del Comune di Chiusi alla realizzazione di un impianto di carbonizzazione idrotermale presso l’ex Centro Carni, intende esprimere profonda preoccupazione per le conseguenze ambientali e sanitarie che potrebbero derivare dall’insediamento di un nuovo impianto insalubre di prima classe.

Come già avvenuto in sede di inchiesta pubblica promossa dalla Regione Toscana nel 2019, ribadiamo il nostro fermo impegno a difesa della qualità dell’ambiente e della salute dei cittadini, non solo di Chiusi, ma di tutta l’area, compresa quella di Città della Pieve, che si ritroverebbe il carbonizzatore più grande d’Europa a pochi passi dal proprio confine e che potrebbe essere esposta agli impatti derivanti da una simile attività.

Riteniamo inaccettabile che, in un’area già gravata da insediamenti industriali critici, possa aggiungersi un ulteriore impianto con potenziale rischio ambientale, senza una rigorosa e aggiornata valutazione dell’impatto cumulativo sul territorio.

Il nostro Gruppo ritiene fondamentale che ogni decisione futura venga assunta con il massimo grado di trasparenza, partecipazione e attenzione alla salvaguardia ambientale e che si persegua l’obiettivo prioritario di tutelare l’ecosistema e la salute delle popolazioni interessate.  

Deve inoltre essere riconosciuto il valore delle posizioni espresse dalle comunità che vivono questi territori, le quali, in più occasioni, hanno chiaramente manifestato la loro netta contrarietà a nuovi insediamenti insalubri. La volontà dei cittadini, che chiedono un modello di sviluppo rispettoso della salute e dell’ambiente, non può essere ignorata.

Ricordiamo che Città della Pieve, Chiusi e le aree limitrofe sono territori a forte vocazione turistica e artigianale, settori che rappresentano risorse fondamentali per l’economia locale e che risulterebbero inevitabilmente danneggiati e svalutati dall’insediamento di un impianto insalubre di prima classe destinato a trattare 80.000 tonnellate di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane provenienti da diverse regioni. Non possiamo dimenticare che oltre agli interessi di Acea ci sono anche quelli delle attività commerciali, ristorative e sportive già esistenti da tutelare.

Il Gruppo Ecologista “Il Riccio” conferma il proprio impegno a monitorare da vicino l’evoluzione della vicenda, collaborando con le istituzioni e con le altre realtà associative per garantire il rispetto del diritto alla salute e a un ambiente sano, valori irrinunciabili per le nostre comunità.

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