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Il
Presidente di A.L.I.Ce., Associazione per La Lotta all’Ictus Cerebrale, di
Città della Pieve, Guerrino Bordi, comunica una nuova giornata di prevenzione
con possibilità di effettuare anche l’ecodoppler carotideo, presso la nuova
sede in via Vittorio Veneto, 6 – Palazzo Orca
– 1° piano.
Il 27 luglio gli
infermieri volontari di A.L.I.Ce. eseguiranno
le misurazioni di pressione, saturazione,
glicemia, colesterolo, trigliceridi e la
dott. ssa Antonella Paolini valuterà i risultati delle misurazioni, mentre il
chirurgo vascolare dott. Basso Parente eseguirà l’ecodoppler carotideo.
Lo
screening effettuato dalle ore 8.30 alle 11.00, sarà gratuito e non necessita
di prenotazione, mentre per l’ecodoppler, sempre gratuito, essendo i posti
limitati, necessita la prenotazione da effettuarsi presso la sede
amministrativa, via Beato Giacomo Villa 1 presso Casa della Comunità,
da lunedì 22 a giovedì 25 dalle ore 10.00 alle ore 11.30 o telefonando, negli
stessi orari, allo 0578 297091.
L’iniziativa è nata dall’invito del
Cesvol Umbria di Perugia pervenuto al Gruppo Ecologista “Il Riccio” per la
diffusione alle scuole umbre del video “Una rosa blu”, prodotto con la
partecipazione della RAI per volere dell’Associazione Dream More di Foligno che
si occupa di giovani con sindrome di Down.
“Il Riccio” non ha fatto cadere nel
vuoto l’invito, sembrato subito molto interessante, che è andato a arricchire
le proposte di collaborazione, per l’annualità 2023-2024, all’Istituto
Comprensivo “Pietro Vannucci” di Città della Pieve, entrando a far parte della
Programmazione annuale.
Collaborazione quella tra Il Gruppo
Ecologista e il “Vannucci” piuttosto
intensa e consolidatasi nel corso degli
anni.
Il video è stato visto da tutte le
classi della Primaria, le quarte e la quinta hanno inoltre accolto l’invito per
un incontro con l’Associazione Dream
More, altre Associazioni, Enti, Cooperative locali, come proposto dal “Riccio”.
All’evento
hanno partecipato oltre a “Il Riccio”, l’Associazione Terrarte che opera a
Città della Pieve con le sue numerose attività
dirette all’integrazione di soggetti con svantaggio, la Cooperativa
Frontiera Lavoro che gestisce il Servizio di Accompagnamento al Lavoro nei
territori dell’Unione dei Comuni del Trasimeno con cui l’Associazione
ecologista “II Riccio”
collabora ai laboratori di orientamento per le persone in carico al servizio,
in particolare con il suo vicepresidente Riccardo Testa che è l’animatore del
“Laboratorio Verde” presso la serra del “Castelluccio
Palusse” a Città della Pieve, le attività sono concentrate su cura,
conoscenza e utilizzo del verde del territorio locale e sulla sperimentazione
di attività manuali connesse.
Erano
presenti anche alcuni partecipanti ai laboratori e Roberta Rismondo, la mamma
di Emanuele, che ha letto una significativa e toccante lettera sul figlio
affetto da sindrome di Down, che può essere ascoltata guardando il video della
diretta realizzato da Terrarte, accessibile al link https://youtu.be/owgOWcaT4iU. La visualizzazione permetterà
naturalmente di seguire l’evento nella sua totalità, con spunti di riflessione
sicuramente interessanti.
In “la Rosa
Blu” la protagonista, affetta da sindrome di Down, diventa la rosa blu tra
tante rose rosse “perché le rose non sono di un solo colore, possono vestirsi
di mille sfumature”. Una storia diventata un Progetto grazie a Maria Letizia
Fiorelli, madre della protagonista e presidente dell’Associazione, allo scopo
di promuove l’inclusione sociale e culturale delle persone con fragilità, che
ha avuto il patrocinio di Regione Umbria, Fissuf dell’Università degli Studi di
Perugia e Associazione Italiana Persone Down – AIPD Nazionale.
“Il raglio dell’asino master prores” è uno spaccato
delle innumerevoli attività proposte da “Terrarte”, realtà sociale di
indubbio valore, sul territorio di Città della Pieve.
L’evento è
stato aperto con la lettura, da parte della docente Luisa Binaretti, del
messaggio del capo d’Istituto del
“Vannucci” di Città della Pieve, Prof.ssa Caterina Marcucci” impossibilitata ad
essere presente, che ha evidenziato
l’importanza della scuola nel valorizzare l’integrazione e nel riconoscere il
valore arricchente della diversità.
A seguire,
Maria Letizia Fiorelli ha presentato l’attività dell’Associazione da lei
fondata, soffermandosi in particolare sui principi ispiratori.
Fabio
Sberna e Susanna Panek di Terrarte hanno
parlato dei numerosi progetti portati avanti nei differenti laboratori, delle
soddisfazioni e dell’arricchimento personale che ne derivano. Hanno mostrato
anche vari prodotti in ceramica, frutto
dell’occupazione primaria.
A
presentare l’evento e legare i vari interventi Ivonne Fuschiotto del Gruppo
Ecologista “Il Riccio”.
Particolare
l’attenzione e l’interesse delle classi presenti alle quali sono state avanzate
richieste di riflessioni e suggerimenti da inviare al Gruppo Ecologista. Le tre classi: quarta
A seguita dalle maestre Romina Giovannini
e Ilaria Chiacchella, quarta B con il contributo delle insegnanti Michela Corazza e Anna Rita Pulitano, quinta
A grazie all’ausilio dei docenti Chiara Pulcinelli, Benedetta Orsini e
Salvatore Izzo, hanno
lavorato con vero impegno. I prodotti che sono pervenuti danno prova di
passione, dedizione e coinvolgimento. I cartelloni sono in mostra
alla Biblioteca di Scienze Naturali
“Franco Travaglini” – INTRA – Libri Salvati, presente all’interno del Museo di
Storia Naturale e del Territorio a
Palazzo Corgna – Piano Nobile, gestito dal “Riccio” per conto
dell’Amministrazione Comunale. Il Museo, a ingresso libero, è aperto tutti i
fine settimana con il seguente orario: sabato ore 16,00 – 18.00, domenica ore
10.30 – 12.30 e 16,00 – 18.00.
Alla fine
dell’evento, cosi come auspicato da “Il Riccio”, i vari partecipanti si sono
ripromessi di continuare la
collaborazione.
Dall’interessantissimo
incontro con il dott. Luca Convito del Servizio Foreste della Regione Umbria,
organizzato dal Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve in
collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio”, appuntamento
apprezzato dai numerosissimi presenti, emerge chiara la possibilità di
convivenza tra animali selvatici e uomini a patto che i primi vengano trattati,
rispettati e gestiti come tali.
Rispettare
il loro essere selvatici significa anche rispettare la loro indipendenza; la
fauna nel suo ambiente è perfettamente in grado di nutrirsi senza bisogno delle
nostre “briciole”.
Tra
uomo e animale selvatico è bene mantenere le giuste distanze per la sicurezza e
la tranquillità di entrambi. Coerentemente con i principi scientifici,
l’antropizzazione degli animali va bene per i cartoni animati ma non per la
gestione corrente. Sono molte più le persone assalite dai “Bambi”, erbivori,
che quelle da grandi carnivori, soprattutto se attribuiamo ai selvatici gli
stessi comportamenti dei domestici o addirittura quelli degli uomini.
Quando
siamo in natura, orecchie ben aperte ai
suoni e agli avvertimenti degli animali,
per esempio non correre con le cuffiette nelle orecchie, fare attenzione
alla presenza di cani, soprattutto se liberi, perché possono spaventare i
selvatici o diventare facile soggetto di aggressione/predazione coinvolgendo il
proprietario, in questo caso bisogna evitare di frapporsi. Il soccorso della
fauna ferita o in difficoltà spetta a personale competente e formato: toccare
un animale selvatico in queste situazioni, anche semplicemente accarezzarlo,
è avvertito dallo stesso come una minaccia o un atto di predazione.
Il
paesaggio faunistico è l’insieme di popolamenti faunistici che caratterizzano
un certo territorio, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali
e/o umani e delle loro interrelazioni. Nel corso del tempo il paesaggio
faunistico ha subito evidenti cambiamenti dovuti in particolare ai mutamenti
ambientali, come abbandono dei terreni marginali, crescita del patrimonio
forestale, ritorno alle campagne con modalità diverse da quelle precedenti,
sopravvivenza di quella fauna che è caratterizzata da minore visibilità e da
abitudini crepuscolari ed elusive.
I cambiamenti
faunistici sono legati alla crescita del numero delle specie e della
consistenza delle popolazioni, all’introduzione di specie esotiche ed invasive, ma anche alle trasformazioni
sociali, da agricoltori ad altro, da consumatori di fauna a “indifferenti” fino
a protettori integrali/integralisti. Ci sono poi cambiamenti sanitari, come
maggior conoscenza e consapevolezza dei rischi legati a epizoozie (diffusione
di malattie infettive da una specie all’altra) e zoonosi (infezioni o malattie
che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente tra gli animali e
l’uomo) come l’aviaria e la peste suina africana, alla tutela dei consumatori e
allo sviluppo delle filiere e infine anche a cambiamenti normativi, visto che
l’Italia aderisce a Convenzioni internazionali e si adegua alle Direttive
comunitarie. Tutti processi che in un’ottica ecologica si intrecciano e
avvengono con velocità diverse, anche in ambienti ravvicinati, facendo
inceppare i meccanismi di gestione e convivenza tra uomo, che ha tempi lunghi
di comprensione e adattamento, e fauna, che ha tempi brevi di adattamento e
riproduzione.
Quando i terreni
coltivati vengono trascurati, gli
ambienti forestali e quelli di transizione (ecotoni) si espandono: la fauna selvatica può ben
essere “letta” come un prodotto spontaneo di questi ambienti.
Per la gestione di
animali selvatici negli spazi urbani in Umbria sono vigenti due protocolli di
intervento autorizzati dalla Prefettura di Perugia, marzo 2021, e da quella di
Terni, novembre 2022, per i Comuni delle rispettive Provincie.
In risposta, per
esempio, all’arrivo dei cinghiali in
città e alla peste suina africana, si è provveduto a ridurre il numero di
cinghiali prelevandone contingenti sempre più numerosi con tecniche a
disposizione e per periodi più lunghi di quanto previsto per la normale
attività venatoria, a controllare la loro presenza attraverso il trappolamento
con gabbia quale sistema selettivo. Da segnalare purtroppo il sabotaggio delle
gabbie con la liberazione degli animali catturati prima che venissero
prelevati, ma anche delle escature, come
pure sono stati rilevati attacchi sui social. Viene inoltre condotta una
sorveglianza sanitaria passiva della popolazione di cinghiali attraverso la
segnalazione e il controllo diagnostico di tutti i cinghiali rinvenuti morti,
anche per incidenti stradali, e di tutti i casi sospetti con mortalità
aumentata, sintomatologia riferibile a pesti suine e altre malattie.
Per chi volesse
avere maggiori e più circostanziate informazioni sull’incontro ampiamente
partecipato si rimanda alla diretta su Facebook di “Città della Pieve Viva”,
per cui si ringrazia Ettore e di cui si fornisce il link: https://www.facebook.com/share/v/JSXo1NDkJF9a37p7/
A conclusione si
vuole dare comunicazione della presenza nel territorio del N.O.E.T.A.A. –
Nucleo Operativo Ente Tutela Animali Ambiente, organizzazione che tutela i
diritti degli animali, della natura e dell’ambiente, la cui sede Regionale e
Provinciale si trova a Tavernelle, viale
della Resistenza al numero 156, di cui si fornisce con molto piacere link al
profilo Facebook https://www.facebook.com/profile.php?id=100092707203623, mail noetaaregioneumbria@libero.it, cell. 3808918632,
con reperibilità h. 24, da contattare per informazioni ma soprattutto per
segnalare problemi di carattere ambientale come ad esempio discariche abusive,
di cui purtroppo i nostri territori sono pieni, presenza di animali randagi, di
avvicinamenti anomali di animali selvatici ai centri abitati. Con il loro
supporto preannunciamo che il Gruppo Ecologista pievese organizzerà, a breve,
incontri informativi e formativi per la cittadinanza.
Il Gruppo
Ecologista “Il Riccio” con il patrocinio del Comune di Città della Pieve e in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio”, nell’ambito dei “Venerdì della Biblioteca”, organizza, il 21 giugno alle ore 17.00 presso
la Sala delle Muse di Palazzo della Corgna a Città della Pieve, l’incontro
“Alla riscoperta del territorio – Le più profonde radici del paesaggio antropico e della cultura agro-alimentare
dell’Umbria occidentale… storie di popoli, culture e colture migranti!”.
Una conferenza con presentazione
multimediale tenuta da Angelo Barili, naturalista e curatore delle collezioni
zoologiche della Galleria di Storia Naturale del CAMS, Centro di Ateneo per i
Musei Scientifici, dell’Università degli Studi di Perugia.
La particolarità delle immagini, la
suggestioni delle parole, di cui Angelo è maestro, sono preludio di un
pomeriggio estremamente interessante, che guida alla scoperta e riscoperta del
nostro territorio e non solo, sicuramente da non perdere.
La cittadinanza è caldamente
invitata a partecipare.
Alla fine della presentazione sarà
possibile visitare il Museo di Storia Naturale e del Territorio, al Piano
Nobile di Palazzo della Corgna, guidati
da esperti del Gruppo Ecologista “Il Riccio”.
Esperienza
singolare e interessantissima quella chiesta dal liceo Musicale “Italo Calvino”
al Gruppo Ecologista “Il Riccio”: un sabato mattina di musica, cultura, arte,
trekking su Città della Pieve.
Un lavoro
particolarmente curato quello dei docenti: Francesca Boccacci, Cosimo
Azzinnari, Pedro Spallati, Pierluigi Bastioli, Valeria Puletti, Paolo Manetti,
Emiliano Leonardi, Giacinta Simon e degli studenti delle classi prima e seconda
del Musicale che hanno suonato
magistralmente ottoni, chitarre, percussioni, sax, violoncello e cantato in
modo impeccabile sia in assoli che in cori per canti popolari e non.
Oltre alla
parte musicale eseguita in luoghi interessanti dal punto di vista ambientale,
architettonico, artistico, le “lezioni”
del Prof. Riccardo Testa del Gruppo Ecologista, su storia, arte, ambiente che
hanno affascinato i presenti.
Brani e canti
particolari, in alcuni casi con insoliti
strumenti musicali, sono stati eseguiti
alla Fonte Trova, una della Fonti storiche di Città della Pieve, con il
Giardino Comunitario del Frutti “riTROVAti” realizzato e curato dal Gruppo
Ecologista “Il Riccio”; nelle suggestive aree
verdi del Castelluccio Palusse, una residenza voluta da Vittoria
Guerrieri, figlia morganatica del Re Vittorio Emanuele II di Savoia e di Rosa
Vercellana, la bella Rosina, dove ha vissuto con De Simone Paolo, di qui il nome
Palusse, le cui collezioni di semi e non
solo sono conservate al Museo di Storia Naturale e del Territorio, gestito dal
Gruppo Ecologista “Il Riccio”; in piazza
Matteotti all’interno del mercato settimanale, tra banchi e acquirenti;
all’Oratorio dei Bianchi di fronte al famoso dipinto del Perugino “L’Adorazione
dei Magi”; all’Oratorio di San Luigi, attiguo all’Istituto Professionale per i
Servizi Commerciali.
La classe prima
di questo Istituto ha seguito il gruppo itinerante mostrando interesse, estrema
compostezza e ammirazione.
Nei luoghi più
affollati non è mancata l’attenzione e la curiosità di passanti e lavoratori.
Un’esperienza
formativa per tutti, sotto vari aspetti, che sicuramente uscendo dalle aule
scolastiche porta con sé un suggestivo
soffio di bellezza, raffinatezza, cultura.
Un’esperienza
da ripetere e incentivare, il Gruppo Ecologista “Il Riccio” si dichiara già
disponibile.
Grazie alla
scuola e a tutti quei soggetti che hanno
contribuito a rendere possibile questo evento che ha toccato anche altri luoghi
suggestivi come l’incantevole vista sulla Val di Chiana dalla passerella a
ridosso della Chiesa di San Pietro che conserva al suo interno un altro dipinto del Perugino, il cui ultimo
restauro è stato effettuato grazie all’interessamento dell’Istituto
Professionale per i Servizi Commerciali di Città della Pieve; sul lavoro di
restauro, seguito dagli studenti, è stata realizzata una brochure:
Restauro di un’opera: “Sant’Antonio Abate tra i Santi Marcello e
Paolo” Chiesa di San Pietro Città della Pieve, consultabile anche online.
È ormai consuetudine per A.L.I.Ce. di Città della Pieve, alla fine dell’anno
scolastico, premiare gli studenti che si sono distinti nell’ambito del
volontariato. Il bando di concorso “Una rosa… rinascerà” è nato nel lontano
2016, con lo scopo di riconoscere il
valore della solidarietà nelle giovani generazioni, per volere di Franco
Pilato, un amico di A.L.I.Ce., che ha voluto devolvere i proventi del suo
omonimo libro, accresciutisi nel tempo grazie al contributo annuale di Allianz
e agli introiti della distribuzione di altri due libri, uno sempre di Franco
Pilato “Vita contadina” e un altro
“Nostalgie” di Giovanni Baccelli. Sono state istituite così due borse di studio
del valore di € 250,00 ciascuna, destinate a studenti dell’Istituto Comprensivo
“Pietro Vannucci” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Italo Calvino”. Ogni
anno una vera e propria festa che coinvolge oltre agli studenti anche docenti,
capi di Istituto, personale amministrativo e genitori. Presente, come sempre,
il Sindaco di Città della Pieve che affianca ogni anno il Presidente di
A.L.I.Ce. Guerrino Bordi e Franco Pilato, e che come rappresentante della
comunità ha ringraziato i premiati per l’impegno e l’esempio che danno alla
propria comunità scolastica e non solo.
Un riconoscimento al ruolo educativo della scuola e delle
famiglie nelle crescita dei giovani è stato sottolineato in più momenti.
Ad individuare i premiati i Collegi Docenti degli Istituti
scolastici interessati dal Bando.
Le cerimonie, una per ogni Istituto, hanno avuto luogo il
31 maggio.
L’Istituto
Comprensivo “Pietro Vannucci” ha deliberato la candidatura della classe IV B
della scuola Primaria di Città della Pieve con la seguente motivazione: Durante
i quattro anni di scuola, gli alunni della classe quarta B hanno instaurato un
clima di fiducia ed accoglienza, mostrandosi sempre aperti ed inclusivi,
soprattutto verso i compagni con esigenze particolari. Prendendosi cura degli
altri e rispettandone la diversità, ogni allievo ha contribuito alla
costruzione di relazioni basate sul rispetto reciproco. Grazie alla
collaborazione e al supporto vicendevole, si è formato un gruppo coeso e
solidale, in cui ciascuno mette a disposizione i propri talenti e risorse per
il bene comune. In questo contesto, la diversità è vissuta come un’opportunità
per coltivare legami di vera amicizia e favorire la crescita individuale e
collettiva.
Il premio sarà
destinato a coprire le esigenze della classe.
L’Istituto Superiore “Italo Calvino” ha
individuato la studentessa Caterina Carusi della classe IV del Liceo
Linguistico, componente del Presidio del Volontariato “Insieme si può” con la
seguente motivazione: Per aver
contribuito fattivamente alle attività del Presidio del Volontariato “Insieme
Si Può” dell’Istituto di Istruzione Superiore “I. Calvino”, ricoprendo
incarichi di responsabilità e coordinamento.
Ha condiviso
appieno i valori del Presidio, impegnandosi per coinvolgere attivamente gli
altri studenti alle varie iniziative intraprese.
Responsabile e
entusiasta ha messo le sue competenze a servizio degli altri, guadagnandosi la
fiducia degli studenti e quella delle docenti referenti del progetto.
Questa
mattina Caterina è stata festeggiata dai docenti referenti del Progetto, dai
componenti del Presidio, in suo onore anche piacevoli e coinvolgenti momenti
musicali.
Un
video preparato dai ragazzi per illustrare le attività del Presidio: vendite
solidali, volontariato alla Residenza Protetta “Creusa Brizzi Bittoni”, letture
presso la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio” per i bambini della Primaria,
ha piacevolmente sorpreso gli ospiti, che hanno rimarcato l’importanza di
questi aspetti dell’educazione.
A
guidare il Presidio la Prof. ssa Maria
Carla Mancini coadiuvata dai colleghi Giacomo
Barneschi, Alessia Fratini, Luisa Vitali e Monica Busti.
Realtà
consolidata quella del Presidio “Insieme si può”, operante dal lontano 2010
all’interno del “Calvino”, sui Presidii ed in particolare sulle attività del
“Calvino” è uscito qualche anno fa un libro edito dal Cesvol –
Editoria Sociale Perugia “I
Giovani raccontano il Volontariato” consultabile online.
Un
grazie da parte di A.L.I.Ce. di Città della Pieve alle due realtà scolastiche
che, con grande impegno, tengono viva e coltivano la solidarietà verso gli
altri, l’amore per il prossimo vicino e lontano senza alcun tipo di differenza,
anima di quella “cittadinanza attiva” di cui si ha sempre tanto bisogno e è
garanzia di concreta consapevolezza.
Enrico Squazzini ha presentato a
Città della Pieve il suo libro “La lunga storia del fiume Nera – Cronaca di una
scoperta scientifica”, risultato di un approfondito studio geologico condotto
sul territorio: una dissertazione interessantissima durante la quale il
pubblico presente ha potuto assistere all’evoluzione geologica di questo corso
d’acqua. La ricostruzione
della storia del fiume Nera ha permesso di scoprire aspetti finora sconosciuti
del territorio umbro e di capire le profonde trasformazioni ambientali avvenute
nel corso del tempo. Un fiume è un elemento estremamente dinamico, nel tempo si
trasforma cambiando la sua posizione e la fisionomia rispecchiando l’evoluzione
geologica, si dice infatti che il fiume modelli letteralmente le forme del paesaggio.
In
questa ricostruzione non poteva mancare un cenno ad Antonio Verri, un illustre pievese
dell’Ottocento (1839 – 1925) discendente della storica famiglia milanese,
geologo, paleontologo, ingegnere idraulico. La sua grande passione per la
geologia nacque durante un’escursione in battello lungo il corso del fiume
Tevere per motivi professionali, durante la quale sentì la necessità di
approfondire i caratteri geologici dell’intero bacino fluviale. Verri dedicò la
sua attenzione ai territori dell’Umbria e del Lazio e alla sua Val di Chiana
disquisendo sui temi di stratigrafia, geologia applicata e dei caratteri
preistorici del territorio umbro. Nella seconda metà dell’Ottocento gettò le
basi per le ricerche geologiche nei territori dell’Appennino centrale. Pubblicò oltre 110 lavori, in prevalenza sui
temi dell’ingegneria idraulica e della geologia, sul Monte Amiata e sui Fiumi
Tevere e Velino, ai quali associò la caratterizzazione della Cascata delle
Marmore. Raccolse molto materiale scientifico e bibliografico che donò a
diverse istituzioni. Una parte rilevante della sua collezione è conservata
presso il “Museo di Storia Naturale e del Territorio” di Città della
Pieve, gestito per conto del Comune dal Gruppo Ecologista “Il Riccio” che ha
organizzato, unitamente alla Biblioteca “Francesco Melosio”, l’incontro con
Enrico Squazzini. Numerosi scritti di Antonio Verri, presenti nella Biblioteca
di Città della Pieve, erano in mostra nella Sala Grande di Palazzo della Corgna
durante la presentazione del libro. Le lucide intuizioni dell’approccio
geomorfologico di Verri, afferma Squazzini, aprirono la strada per il corretto
inquadramento delle trasformazioni territoriali avvenute durante l’evoluzione
di questo settore della catena appenninica. Egli infatti si dedicò molto allo
studio dell’idrografia superficiale ipotizzando per primo che nel Pliocene il
fiume Velino sfociasse nell’antico Mar Tirreno dal settore meridionale della
depressione di Rieti. Percepì che la conformazione di quel paesaggio fosse il
risultato dell’evoluzione geodinamica dell’Appennino e come i fenomeni
geologici e le modificazioni della crosta terrestre influenzassero il corso
delle acque superficiali incanalate. Pur non riuscendo ad elaborarne i
dettagli, il Verri intuì, sostiene Squazzini, che il fenomeno della caduta
d’acqua alle Marmore fosse molto antico. Egli sosteneva che si fosse formato
già durante il Pliocene per la «rottura che staccò i monti di Pennarossa da
quelli di Marmore per cui le acque stagnanti del Velino si precipitarono dal ciglione
di Marmore» formando la cascata. Squazzini dice che questa visione anticipa, in
qualche modo, l’impostazione che viene fornita dalla geologia moderna che lega
l’evoluzione del settore occidentale dell’Appennino centrale ad una tettonica
di tipo distensivo.
Recenti indagini scientifiche hanno
consentito di accertare l’origine fluviale delle coltri sedimentarie
distribuite nell’area situata ad Est del bacino di Terni e a Nord del bacino di
Rieti. La ricostruzione della storia del fiume Nera, continua Squazzini, ha
permesso di scoprire aspetti finora sconosciuti del nostro territorio. La
formazione e l’evoluzione dei grandi bacini intermontani di Rieti e di Terni
hanno influenzato profondamente la storia dei fiumi Velino e Nera e i loro
stretti rapporti geologici hanno determinato la formazione di importanti
emergenze naturalistiche come la Cascata delle Marmore.
L’antichità dell’ambiente della
Cascata delle Marmore, prosegue Squazzini, si deduce dal modello di
accrescimento dello sbarramento travertinoso formatosi all’interno del letto
del fiume Velino: un modello di accrescimento particolarmente complesso legato
al fenomeno della vaporizzazione delle acque ad elevata turbolenza. L’ambiente
delle rapide, infatti, è composto da una moltitudine di situazioni estremamente
variabili nel tempo a seconda dei
sedimenti e dei detriti che si accumulano sulla superficie di scorrimento delle
acque. Il tipo e la quantità di questi materiali dipendono dal regime delle
acque, dalla stagionalità e dalle morfologie del substrato in costante
evoluzione.
Una lunga storia che va dal
Pleistocene Inferiore, cioè da 2,2 milioni di anni fa, fino ai nostri giorni,
in cui il fiume Nera continuerà ad essere un tributario del fiume Velino,
fenomeno che attualmente avviene di fronte ad una cascata alta 165 metri.
Le recenti scoperte scientifiche ci
consentono, conclude Squazzini, di comprendere ancora meglio la natura del
nostro territorio. L’ambiente in cui
viviamo è in continua evoluzione e conoscere le modalità con cui esso si
modifica nel tempo ci permette di pianificare meglio il nostro futuro.
Inquadrare i meccanismi che regolano il nostro mondo ci consente di continuare
a convivere con le rigide ed insindacabili leggi della natura.
Alla fine dell’incontro i presenti
sono stati guidati alla scoperta del Museo di “Storia Naturale e del
Territorio” con le sue varie, ricche, interessanti e particolari collezioni tra
cui quella di Antonio Verri.
Passeggiata musicale mattutina attraverso luoghi di interesse storico-artistico e paesaggistico
Iniziativa dell’Istituto “Italo Calvino” di Città della Pieve
Un’iniziativa particolare quella proposta dal
“Calvino” di Città della Pieve al Gruppo Ecologista “Il Riccio”: un trekking
cittadino tra arte e musica. Gli studenti del Liceo Musicale seguiti da classi
di altri indirizzi, per sabato 11 maggio hanno organizzato un trekking musicale
che toccherà chiese e edifici storici, di cui
il professor Riccardo Testa del “Riccio” presenterà alcune peculiarità e
caratteristiche.
L’evento che ha ottenuto il
patrocinio dell’Amministrazione Comunale, partirà dall’Istituto “Calvino”, in
Piazza Unità d’Italia, alle ore 9.00 e
proseguirà per la Fonte Trova, una delle tre Fonti Storiche della città, dove
“Il Riccio” ha impiantato il Giardino dei Frutti “riTROVAti” con più di
cinquanta alberi da frutto e un’aiuola per gli insetti impollinatori, per
salire poi al Castelluccio Palusse, con i suoi spazi verdi e serre curate da un gruppo di integrazione
sociale su Progetto dell’Unione dei Comuni, gestito dalla Cooperativa
“Frontiera Lavoro” ed esperti del Gruppo Ecologista “Il Riccio”. Da qui si
prosegue, per un bel tratto, con il trekking fino ad arrivare alla Chiesa di
San Pietro che accoglie il dipinto del Perugino, restaurato più di un decennio
fa, grazie all’interessamento del
“Calvino”, indirizzo Professionale – Servizi Commerciali. Il gruppo itinerante
continua poi il suo cammino per le vie cittadine toccando Palazzo della Corgna
e la Cattedrale, per dirigersi quindi,
infiltrandosi tra i banchi del mercato settimanale, alla Rocca Medioevale e
all’Oratorio di San Bartolomeo noto per il particolare affresco del Refettorio
o Sala Capitolare, “Il Pianto degli Angeli”, da qui si scende all’Oratorio dei
Bianchi famoso per l’ “Adorazione dei Magi” di Pietro Vannucci. Ultime due
tappe le Chiese di Santa Maria Maddalena e di San Luigi. In cinque dei luoghi
toccati, Fonte Trova, Castelluccio Palusse, Rocca, Oratorio dei Bianchi, Chiesa
di San Luigi, gli studenti effettueranno brevi performance musicali.
La singolarità dell’iniziativa
merita l’interesse della cittadinanza
Presentazione a Città della Pieve del libro “La lunga storia del fiume Nera”
Il Gruppo
Ecologista “Il Riccio” in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco
Melosio“ di Città della Pieve organizza, nell’ambito dei “Venerdì della
Biblioteca”, la presentazione del libro
“LA LUNGA STORIA DEL FIUME NERA –
Cronaca di una scoperta scientifica” di e con Enrico Squazzini, Sala
Grande – Piano Nobile – Palazzo della Corgna, ore 16.30, venerdì 10
maggio.
L’autore
dialogherà con il pubblico su osservazioni, analisi geomorfologiche e
sedimentologiche nel territorio intorno alla
Cascata delle Marmore, territorio
studiato, descritto e analizzato
anche dal pievese Antonio Verri che nell’Ottocento gettò le basi della
ricerca geologica nell’Appennino centrale.
Sarà possibile
ammirare anche alcuni scritti del Verri, conservati nella Biblioteca Comunale, che verranno
esposti per l’occasione.
L’autore si
servirà di diapositive per rendere più attraente e piacevole la
trattazione. Immagini incantevoli di
questo territorio sicuramente affascinante per storia e bellezze, un’avventura
da percorrere certi di essere arricchiti culturalmente e scientificamente sulle
trasformazioni che hanno interessato e interessano l’Umbria meridionale, di cui
saranno svelati dettagli inediti.
Vista la
specificità della trattazione e l’attenzione alle bellezze naturali e
paesaggistiche di una parte della nostra Regione, contiamo sulla numerosa presenza di pubblico.
Alla fine della
presentazione del libro sarà possibile visitare, con guide esperte, il Museo di
Storia Naturale e del Territorio, ospitato nello stesso Palazzo, ricco di
collezioni tra cui quella di Antonio Verri, molto apprezzato dai visitatori che
si fanno sempre più numerosi.
Il Museo
gestito, per volere dell’Amministrazione Comunale, dai volontari del Gruppo Ecologista
“Il Riccio”, a ingresso libero, è aperto tutti i fine settimana e in occasione
delle festività.
A Città della Pieve singolare performance per omaggiare le Arti, sostenere le donne, difendere l’ambiente e i diritti umani
Da un’idea della musicista Rita Cucè giovedì 2 maggio al Teatro degli Avvaloranti una grande serata di spettacolo per dire “no alla violenza femminile”
Nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi è custodito il celebre affresco del Perugino, “L’adorazione dei Magi”. Orario visite: dal giovedì alla domenica, dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 17,00.