Un incontro interessante sull’Umbria Occidentale

Un incontro quello organizzato dal Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve, in collaborazione con la Biblioteca Francesco Melosio, sull’Umbria Occidentale, di indubbio interesse. Il relatore Angelo Barili, naturalista e curatore delle collezioni zoologiche della Galleria di Storia Naturale del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici – CAMS dell’Università degli Studi di Perugia, noto da anni a Città della Pieve, anche per   essere stato uno degli organizzatori del Museo di Storia Naturale e del Territorio di Palazzo Corgna, ha saputo catturare l’attenzione della platea. Una piacevole dissertazione sulla storia del territorio che è andata ben oltre, arrivando all’origine della storia, con il supporto di una presentazione multimediale ricca e particolare e grazie alla capacità oratoria del relatore; Angelo Barili si ascolta sempre volentieri per la chiarezza nell’esposizione  e soprattutto per le conoscenze e competenze. Le sue “lezioni” fanno capire che non si finisce mai di imparare anche perché le scoperte scientifiche e l’ausilio della tecnica aggiornano continuamente le informazioni, sfatano miti e preconcetti, aggiungono tasselli. Seguendo il suo parlare si è portati a scoprire e riscoprire, avvicinare realtà molto distanti nel tempo e nello spazio, si alimenta il desiderio di sapere, la curiosità su ambiti differenti ma concomitanti. Le immagini stupende di realtà naturali più o meno antropizzate hanno fatto ricordare ai partecipanti, se ce ne fosse stato bisogno, il privilegio di vivere in un ambiente multiforme, di pregio ed interesse, che spesso si è portati a sottovalutare.

Una lezione, in modo indiretto, sulla salvaguardia e sul rispetto di tutto e di tutti.

Gli  intervenuti all’evento sono usciti, ed era un giudizio pressoché unanime, non solo arricchiti ma ancor più consapevoli che “il mondo” è un meraviglioso concatenarsi di eventi e di vicende che spingono a guardarlo con occhi diversi, a rispettarlo, a salvaguardarlo.

La storia della natura, del mondo è anche la storia dell’uomo e delle sue innumerevoli migrazioni. Abbiamo avuto conferma che la nostra sciocca e presunta supremazia di occidentali non è affatto reale. Tutto quello che abbiamo viene da lontano non solo nel tempo ma anche nello spazio, le ultime scoperte scientifiche lo confermano inequivocabilmente. Oltre il 90% di tutti gli alimenti base della cucina umbra e di tutte le altre cucine regionali d’Italia e d’Europa provengono da varie specie vegetali e animali di origine extraeuropea, frutto del lavoro di agricoltori preistorici che dal Neolitico in poi, da oltre 10.000 anni, hanno selezionato, controllato, gestito, pienamente addomesticato molte centinaia di piante e diverse decine di animali, creando le basi dello sviluppo agricolo dell’intera umanità.

Per fare un esempio sono stati analizzati gli ingredienti della italianissima pizza margherita: farina di frumento, acqua, sale, lievito di birra, olio di oliva, salsa di pomodoro, mozzarella di latte bovino o di bufala; a parte acqua, sale e lievito di birra che sono ad ampia diffusione mondiale; la farina di grano tenero proviene da una pianta erbacea della famiglia delle Poacee dell’Asia Sud-occidentaleche si originò circa 9.000 anni fa grazie alla impollinazione naturale da parte di una Poacea selvatica su spighe di Grano duro  coltivato dalle popolazioni del Vicino e Medio Oriente oltre 10.000 anni fa; l’olio di oliva deriva dalla pianta originaria dell’Asia Sud-occidentale, le popolazioni del Vicino Oriente iniziarono la coltivazione degli olivi oltre 7.000 anni fa, la coltura di questa pianta si diffuse in Grecia, circa 5.000 anni fa, e poi nel resto delle coste del bacino del Mar Mediterraneo; la salsa di Pomodoro proviene dalla pianta della famiglia delle Solanacee originaria delle regioni tropicali e subtropicali delle Americhe, le popolazioni native del Sudamerica cominciarono a coltivare il pomodoro oltre 6.000 anni fa, in Europa fu introdotto dagli spagnoli solo nel 1500; la mozzarella sia essa di latte di bufala campana, una razza bovina domestica  discendente del bufalo selvatico asiatico  allevato da oltre 4.000 anni nelle valli fluviali dell’India, sia di latte bovino, il bue domestico originario delle regioni montuose dell’Asia occidentale, dall’Anatolia al Caucaso, intorno a  10.000 anni fa; il basilico  pianta erbacea della famiglia delle Lamiacee  originaria delle regioni tropicali e subtropicali dell’India, fu introdotta nel bacino del Mediterraneo circa 2.300 anni fa; la tecnica di cottura di un impasto di farina di cereali e acqua, con o senza aggiunta di sale, ha origini medio-orientali e viene datata ad oltre 14.000 anni fa.

Il mondo mediterraneo è  da sempre un crocevia di popoli e di culture fra Africa ed Eurasia. Le migrazioni sono la linfa vitale della nostra storia, siamo tutti figli di migranti.

Le origini dell’uomo sono in Africa, siamo tutti di origine africana. I primi abitanti dell’Inghilterra, dalla ricostruzione basata sul Dna dei reperti dell’Uomo di Cheddar rinvenuti in Gran Bretagna, erano di carnagione scura, capelli ricci e neri come i popoli del sud del Sahara ma con gli occhi chiari. L’italiano è più vicino al siriano che al britannico.

Per 200 mila anni i nostri antenati sono vissuti di sola caccia e raccolta di prodotti spontanei, da 14.000 anni delle attività di agricoltura.

Angelo Barili tornerà di sicuro a Città della Pieve con il suo sapere, è stato chiesto dalla platea e “Il Riccio” e la Biblioteca sono pronti ad organizzare altri incontri.

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Le Notti del “Riccio” – agosto pievese

Durante il  mese di agosto il Gruppo Ecologista “Il Riccio” apre di notte il Museo di Storia Naturale e del Territorio situato al  Piano Nobile di  Palazzo della Corgna con visite guidate gratuite a cura di esperti dell’Associazione, a partire dalle ore 21.00 fino alle ore 24.00, nell’ambito delle seguenti manifestazioni: Notte Verde Bianca Rossa organizzata dall’Amministrazione  Comunale di Città della Pieve per sabato 3 e domenica 4 e  La Notte di CROMA sempre a Città della Pieve organizzata da Pieve Arte e Vetrine per sabato 10.

Il 10 agosto “Il Riccio” sarà anche a Monteleone d’Orvieto dove, nell’ambito della manifestazione “Calici di Stelle”, a partire dalle ore 23.30 a piazza del Torrione, guiderà con i propri esperti e  con strumentazioni specifiche, l’osservazione del cielo notturno con sciame meteorico delle Perseidi,  luna e alcuni pianeti, arricchita da storie mitologiche legate alle costellazioni.

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Grande successo per la prima giornata di prevenzione organizzata da A.L.I.Ce. di Città della Pieve con il nuovo ecografo doppler portatile in versione cardiovascolare

Sabato 27 luglio prima giornata di prevenzione completamente gratuita, per soci e non, organizzata da A.L.I.Ce. di Città della Pieve con il nuovo ecodoppler portatile in versione cardiovascolare presso il Centro per le attività di Prevenzione e Consulenza di Palazzo Orca in Via Vittorio Veneto, 6 al primo piano, accesso possibile anche con ascensore.

Soddisfazione dell’Associazione per la rispondenza della cittadinanza, nell’arco della mattinata sono state eseguite 28 misurazioni di pressione con rilevazione di fibrillazione atriale, ossimetria, glicemia, colesterolo, trigliceridi dalle infermiere Silvia Cupella e Milvia Mencarelli e valutate dalla dott.ssa Antonella Paolini, e 42 ecodoppler carotidei dal dott. Basso Parente, chirurgo vascolare, coadiuvato dall’infermiera Fiorella Ceccantini. Sui 42 esaminati è stata rilevata una stenosi carotidea significativa, questo a suggellare l’importanza della prevenzione soprattutto per patologie a carico delle carotidi che non presentano sintomatologia di preavviso.

A.L.I.Ce. ringrazia chi ha risposto all’appello sottoponendosi agli screening e in particolare i medici, le infermiere e il personale di segreteria composto da Marisa Rosi, Maria Santa Piccini, Giuliano Civitelli e dal presidente Guerrino Bordi, promotore e coordinatore della manifestazione.

Anticipiamo che verranno effettuate, durante l’anno, altre giornate di prevenzione per l’aorta addominale con il dott. Basso Parenti e per il cuore con il dott. Adriano Cipriani.

Ricordiamo inoltre che sempre a Palazzo Orca è possibile effettuare screening con misurazione di pressione e rilevazione fibrillazione atriale, ossimetria, colesterolo, glicemia e trigliceridi ogni primo e terzo mercoledì di ogni mese dalle 8.30 alle 10.30, e su prenotazione accedere alla consulenza dietologica con la dietologa Rosanna Valterio.

Presso la stessa struttura è attivo, sempre da parte di A.L.I.Ce., su prenotazione e a pagamento, il servizio di supporto psicologico con la dott.ssa Daniela Ficili e quello logopedico con le dott.sse Elisa Zugarini e Giulia Fanni, e inoltre visite con effettuazione di elettrocardiogramma ed ecodoppler cardiaco, regolarmente refertate con il cardiologo dottor Adriano Cipriani, visite con utilizzo di ecodoppler vasi epiaortici per esame completo: carotide, aorta addominale e arti inferiori, sempre con refertazione da parte del dottor Basso Parente.

Per informazioni e prenotazioni contattare l’ufficio amministrativo presso la sede situata all’interno della Casa della Comunità in via Beato Giacomo Villa 1, da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 11.30 presentandosi personalmente o telefonando, negli stessi orari, allo 0578 297091, il servizio può essere richiesto anche scrivendo all’indirizzo di posta elettronica aliceumbriapieve@tiscali.it

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A.L.I.Ce. – sabato 27 luglio fa prevenzione a Città della Pieve

Il Presidente di A.L.I.Ce., Associazione per La Lotta all’Ictus Cerebrale, di Città della Pieve, Guerrino Bordi, comunica una nuova giornata di prevenzione con possibilità di effettuare anche l’ecodoppler carotideo, presso la nuova sede in via Vittorio Veneto, 6 – Palazzo Orca  – 1° piano.

Il 27 luglio gli infermieri volontari di A.L.I.Ce. eseguiranno le misurazioni di pressione, saturazione, glicemia, colesterolo, trigliceridi e la dott. ssa Antonella Paolini valuterà i risultati delle misurazioni, mentre il chirurgo vascolare dott. Basso Parente eseguirà l’ecodoppler carotideo.

Lo screening effettuato dalle ore 8.30 alle 11.00, sarà gratuito e non necessita di prenotazione, mentre per l’ecodoppler, sempre gratuito, essendo i posti limitati, necessita la prenotazione da effettuarsi presso la sede amministrativa, via Beato Giacomo Villa 1 presso Casa della Comunità, da lunedì 22 a giovedì 25 dalle ore 10.00 alle ore 11.30 o telefonando, negli stessi orari, allo 0578 297091.

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L’Associazione Dream More a Città della Pieve Inizio di collaborazione tra soggetti interessati all’integrazione

L’iniziativa è nata dall’invito del Cesvol Umbria di Perugia pervenuto al Gruppo Ecologista “Il Riccio” per la diffusione alle scuole umbre del video “Una rosa blu”, prodotto con la partecipazione della RAI per volere dell’Associazione Dream More di Foligno che si occupa di giovani con sindrome di Down.

“Il Riccio” non ha fatto cadere nel vuoto l’invito, sembrato subito molto interessante, che è andato a arricchire le proposte di collaborazione, per l’annualità 2023-2024, all’Istituto Comprensivo “Pietro Vannucci” di Città della Pieve, entrando a far parte della Programmazione annuale.

Collaborazione quella tra Il Gruppo Ecologista  e il “Vannucci” piuttosto intensa e consolidatasi nel corso degli  anni.

Il video è stato visto da tutte le classi della Primaria, le quarte e la quinta hanno inoltre accolto l’invito per un  incontro con l’Associazione Dream More, altre Associazioni, Enti, Cooperative locali, come proposto dal “Riccio”.

All’evento hanno partecipato oltre a “Il Riccio”, l’Associazione Terrarte che opera a Città della Pieve con le sue numerose attività  dirette all’integrazione di soggetti con svantaggio, la Cooperativa Frontiera Lavoro che gestisce il Servizio di Accompagnamento al Lavoro nei territori dell’Unione dei Comuni del Trasimeno con cui l’Associazione ecologista  “II Riccio” collabora ai laboratori di orientamento per le persone in carico al servizio, in particolare con il suo vicepresidente Riccardo Testa che è l’animatore del “Laboratorio Verde” presso la serra del “Castelluccio Palusse” a Città della Pieve, le attività sono concentrate su cura, conoscenza e utilizzo del verde del territorio locale e sulla sperimentazione di attività manuali connesse.

Erano presenti anche alcuni partecipanti ai laboratori e Roberta Rismondo, la mamma di Emanuele, che ha letto una significativa e toccante lettera sul figlio affetto da sindrome di Down, che può essere ascoltata guardando il video della diretta realizzato da Terrarte, accessibile al link https://youtu.be/owgOWcaT4iU. La visualizzazione permetterà naturalmente di seguire l’evento nella sua totalità, con spunti di riflessione sicuramente interessanti.

Durante l’incontro per attrarre l’attenzione della giovane platea sono stati proposti  due video “La rosa blu” https://www.raiplay.it/video/2021/03/la-rosa-blu-614538a6-331e-46ee-9d7d-5c104afd1865.html  e  “Il raglio dell’asino master prores” https://youtu.be/GnMANYkyA3I?si=9RSSNcQkIyq-0Q83 realizzato dal Laboratorio Terrarte, ed una presentazione multimediale da parte di Frontiera Lavoro, illustrata da tre operatori: Gaetano Fiacconi, Paola Candori e Anna Protani. 

In “la Rosa Blu” la protagonista, affetta da sindrome di Down, diventa la rosa blu tra tante rose rosse “perché le rose non sono di un solo colore, possono vestirsi di mille sfumature”. Una storia diventata un Progetto grazie a Maria Letizia Fiorelli, madre della protagonista e presidente dell’Associazione, allo scopo di promuove l’inclusione sociale e culturale delle persone con fragilità, che ha avuto il patrocinio di Regione Umbria, Fissuf dell’Università degli Studi di Perugia e Associazione Italiana Persone Down – AIPD Nazionale.

“Il raglio dell’asino master prores” è  uno spaccato  delle innumerevoli attività proposte da “Terrarte”, realtà sociale di indubbio valore, sul territorio di Città della Pieve.

L’evento è stato aperto con la lettura, da parte della docente Luisa Binaretti, del messaggio  del capo d’Istituto del “Vannucci” di Città della Pieve, Prof.ssa Caterina Marcucci” impossibilitata ad essere presente,  che ha evidenziato l’importanza della scuola nel valorizzare l’integrazione e nel riconoscere il valore arricchente  della diversità.

A seguire, Maria Letizia Fiorelli ha presentato l’attività dell’Associazione da lei fondata, soffermandosi in particolare sui principi ispiratori.

Fabio Sberna e Susanna Panek  di Terrarte hanno parlato dei numerosi progetti portati avanti nei differenti laboratori, delle soddisfazioni e dell’arricchimento personale che ne derivano. Hanno mostrato anche vari prodotti in ceramica,  frutto dell’occupazione primaria.

A presentare l’evento e legare i vari interventi Ivonne Fuschiotto del Gruppo Ecologista “Il Riccio”.

Particolare l’attenzione e l’interesse delle classi presenti alle quali sono state avanzate richieste di riflessioni e suggerimenti da inviare al Gruppo Ecologista. Le tre classi: quarta A seguita dalle maestre Romina Giovannini  e Ilaria Chiacchella, quarta B con il contributo delle insegnanti  Michela Corazza e Anna Rita Pulitano, quinta A grazie all’ausilio dei docenti Chiara Pulcinelli, Benedetta Orsini e Salvatore Izzo,   hanno  lavorato con vero impegno. I prodotti che sono pervenuti danno prova di passione, dedizione  e  coinvolgimento. I cartelloni sono in mostra alla Biblioteca  di Scienze Naturali “Franco Travaglini” – INTRA – Libri Salvati, presente all’interno del Museo di Storia Naturale e del Territorio  a Palazzo Corgna – Piano Nobile, gestito dal “Riccio” per conto dell’Amministrazione Comunale. Il Museo, a ingresso libero, è aperto tutti i fine settimana con il seguente orario: sabato ore 16,00 – 18.00, domenica ore 10.30 – 12.30  e 16,00 – 18.00.

Alla fine dell’evento, cosi come auspicato da “Il Riccio”, i vari partecipanti si sono ripromessi di continuare la  collaborazione.

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Relazione di un incontro: la gestione faunistica oggi

Dall’interessantissimo incontro con il dott. Luca Convito del  Servizio Foreste della Regione Umbria, organizzato dal Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio”, appuntamento apprezzato dai numerosissimi presenti, emerge chiara la possibilità di convivenza tra animali selvatici e uomini a patto che i primi vengano trattati, rispettati e gestiti come tali.

Rispettare il loro essere selvatici significa anche rispettare la loro indipendenza; la fauna nel suo ambiente è perfettamente in grado di nutrirsi senza bisogno delle nostre “briciole”.

Tra uomo e animale selvatico è bene mantenere le giuste distanze per la sicurezza e la tranquillità di entrambi. Coerentemente con i principi scientifici, l’antropizzazione degli animali va bene per i cartoni animati ma non per la gestione corrente. Sono molte più le persone assalite dai “Bambi”, erbivori, che quelle da grandi carnivori, soprattutto se attribuiamo ai selvatici gli stessi comportamenti dei domestici o addirittura quelli degli uomini. 

Quando siamo in  natura, orecchie ben aperte ai suoni e agli avvertimenti degli animali,  per esempio non correre con le cuffiette nelle orecchie, fare attenzione alla presenza di cani, soprattutto se liberi, perché possono spaventare i selvatici o diventare facile soggetto di aggressione/predazione coinvolgendo il proprietario, in questo caso bisogna evitare di frapporsi. Il soccorso della fauna ferita o in difficoltà spetta a personale competente e formato: toccare un animale selvatico in queste situazioni, anche semplicemente  accarezzarlo,  è avvertito dallo stesso come una minaccia o un atto di predazione.

Il paesaggio faunistico è l’insieme di popolamenti faunistici che caratterizzano un certo territorio, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e delle loro interrelazioni. Nel corso del tempo il paesaggio faunistico ha subito evidenti cambiamenti dovuti in particolare ai mutamenti ambientali, come abbandono dei terreni marginali, crescita del patrimonio forestale, ritorno alle campagne con modalità diverse da quelle precedenti, sopravvivenza di quella fauna che è caratterizzata da minore visibilità e da abitudini crepuscolari ed elusive.

I cambiamenti faunistici sono legati alla crescita del numero delle specie e della consistenza delle popolazioni, all’introduzione di specie esotiche ed invasive, ma anche alle trasformazioni sociali, da agricoltori ad altro, da consumatori di fauna a “indifferenti” fino a protettori integrali/integralisti. Ci sono poi cambiamenti sanitari, come maggior conoscenza e consapevolezza dei rischi legati a epizoozie (diffusione di malattie infettive da una specie all’altra) e zoonosi (infezioni o malattie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo) come l’aviaria e la peste suina africana, alla tutela dei consumatori e allo sviluppo delle filiere e infine anche a cambiamenti normativi, visto che l’Italia aderisce a Convenzioni internazionali e si adegua alle Direttive comunitarie. Tutti processi che in un’ottica ecologica si intrecciano e avvengono con velocità diverse, anche in ambienti ravvicinati, facendo inceppare i meccanismi di gestione e convivenza tra uomo, che ha tempi lunghi di comprensione e adattamento, e fauna, che ha tempi brevi di adattamento e riproduzione.

Quando i terreni coltivati vengono trascurati, gli  ambienti forestali e quelli di transizione (ecotoni)  si espandono: la fauna selvatica può ben essere “letta” come un prodotto spontaneo di questi ambienti.

Per la gestione di animali selvatici negli spazi urbani in Umbria sono vigenti due protocolli di intervento autorizzati dalla Prefettura di Perugia, marzo 2021, e da quella di Terni, novembre 2022, per i Comuni delle rispettive Provincie.

In risposta, per esempio,  all’arrivo dei cinghiali in città e alla peste suina africana, si è provveduto a ridurre il numero di cinghiali prelevandone contingenti sempre più numerosi con tecniche a disposizione e per periodi più lunghi di quanto previsto per la normale attività venatoria, a controllare la loro presenza attraverso il trappolamento con gabbia quale sistema selettivo. Da segnalare purtroppo il sabotaggio delle gabbie con la liberazione degli animali catturati prima che venissero prelevati, ma anche  delle escature, come pure sono stati rilevati attacchi sui social. Viene inoltre condotta una sorveglianza sanitaria passiva della popolazione di cinghiali attraverso la segnalazione e il controllo diagnostico di tutti i cinghiali rinvenuti morti, anche per incidenti stradali, e di tutti i casi sospetti con mortalità aumentata, sintomatologia riferibile a pesti suine e altre malattie. 

Per chi volesse avere maggiori e più circostanziate informazioni sull’incontro ampiamente partecipato si rimanda alla diretta su Facebook di “Città della Pieve Viva”, per cui si ringrazia Ettore e di cui si fornisce il link:  https://www.facebook.com/share/v/JSXo1NDkJF9a37p7/

A conclusione si vuole dare comunicazione della presenza nel territorio del N.O.E.T.A.A. – Nucleo Operativo Ente Tutela Animali Ambiente, organizzazione che tutela i diritti degli animali, della natura e dell’ambiente, la cui sede Regionale e Provinciale si trova a Tavernelle,  viale della Resistenza al numero 156, di cui si fornisce con molto piacere link al profilo Facebook  https://www.facebook.com/profile.php?id=100092707203623, mail noetaaregioneumbria@libero.it, cell. 3808918632, con reperibilità h. 24, da contattare per informazioni ma soprattutto per segnalare problemi di carattere ambientale come ad esempio discariche abusive, di cui purtroppo i nostri territori sono pieni, presenza di animali randagi, di avvicinamenti anomali di animali selvatici ai centri abitati. Con il loro supporto preannunciamo che il Gruppo Ecologista pievese organizzerà, a breve, incontri informativi e formativi per la cittadinanza.

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A Città della Pieve “Alla riscoperta del territorio”, un incontro suggestivo e interessante

Il Gruppo Ecologista “Il Riccio” con il patrocinio del Comune di Città della Pieve e  in collaborazione con la  Biblioteca Comunale “Francesco Melosio”, nell’ambito dei “Venerdì della Biblioteca”, organizza, il 21 giugno  alle ore 17.00 presso la Sala delle Muse di Palazzo della Corgna a Città della Pieve, l’incontro “Alla riscoperta del territorio – Le più profonde radici del paesaggio antropico e della cultura agro-alimentare dell’Umbria occidentale… storie di popoli, culture e colture migranti!”.

Una conferenza con presentazione multimediale tenuta da Angelo Barili, naturalista e curatore delle collezioni zoologiche della Galleria di Storia Naturale del CAMS, Centro di Ateneo per i Musei Scientifici, dell’Università degli Studi di Perugia.

La particolarità delle immagini, la suggestioni delle parole, di cui Angelo è maestro, sono preludio di un pomeriggio estremamente interessante, che guida alla scoperta e riscoperta del nostro territorio e non solo, sicuramente da non perdere.

La cittadinanza è caldamente invitata a partecipare.

Alla fine della presentazione sarà possibile visitare il Museo di Storia Naturale e del Territorio, al Piano Nobile di Palazzo della Corgna,  guidati da esperti del Gruppo Ecologista “Il Riccio”.

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Musica itinerante: incontro tra Liceo Musicale e Gruppo Ecologista “Il Riccio”

Esperienza singolare e interessantissima quella chiesta dal liceo Musicale “Italo Calvino” al Gruppo Ecologista “Il Riccio”: un sabato mattina di musica, cultura, arte, trekking su Città della Pieve.

Un lavoro particolarmente curato quello dei docenti: Francesca Boccacci, Cosimo Azzinnari, Pedro Spallati, Pierluigi Bastioli, Valeria Puletti, Paolo Manetti, Emiliano Leonardi, Giacinta Simon e degli studenti delle classi prima e seconda del Musicale  che hanno suonato magistralmente ottoni, chitarre, percussioni, sax, violoncello e cantato in modo impeccabile sia in assoli che in cori per canti popolari e non.

Oltre alla parte musicale eseguita in luoghi interessanti dal punto di vista ambientale, architettonico, artistico,  le “lezioni” del Prof. Riccardo Testa del Gruppo Ecologista, su storia, arte, ambiente che hanno affascinato i presenti.

Brani e canti particolari, in alcuni casi con  insoliti strumenti musicali, sono stati eseguiti  alla Fonte Trova, una della Fonti storiche di Città della Pieve, con il Giardino Comunitario del Frutti “riTROVAti” realizzato e curato dal Gruppo Ecologista “Il Riccio”; nelle suggestive aree  verdi del Castelluccio Palusse, una residenza voluta da Vittoria Guerrieri, figlia morganatica del Re Vittorio Emanuele II di Savoia e di Rosa Vercellana, la bella Rosina, dove ha vissuto con De Simone Paolo, di qui il nome Palusse,  le cui collezioni di semi e non solo sono conservate al Museo di Storia Naturale e del Territorio, gestito dal Gruppo Ecologista “Il Riccio”; in  piazza Matteotti all’interno del mercato settimanale, tra banchi e acquirenti; all’Oratorio dei Bianchi di fronte al famoso dipinto del Perugino “L’Adorazione dei Magi”; all’Oratorio di San Luigi, attiguo all’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali.

La classe prima di questo Istituto ha seguito il gruppo itinerante mostrando interesse, estrema compostezza  e ammirazione. 

Nei luoghi più affollati non è mancata l’attenzione e la curiosità di passanti e lavoratori.

Un’esperienza formativa per tutti, sotto vari aspetti, che sicuramente uscendo dalle aule scolastiche  porta con sé un suggestivo soffio di bellezza, raffinatezza, cultura.

Un’esperienza da ripetere e incentivare, il Gruppo Ecologista “Il Riccio” si dichiara già disponibile.

Grazie alla scuola e a  tutti quei soggetti che hanno contribuito a rendere possibile questo evento che ha toccato anche altri luoghi suggestivi come l’incantevole vista sulla Val di Chiana dalla passerella a ridosso della Chiesa di San Pietro che conserva al suo interno  un altro dipinto del Perugino, il cui ultimo restauro è stato effettuato grazie all’interessamento dell’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali di Città della Pieve; sul lavoro di restauro, seguito dagli studenti, è stata realizzata  una brochure:  Restauro di un’opera: “Sant’Antonio Abate tra i Santi Marcello e Paolo” Chiesa di San Pietro Città della Pieve, consultabile anche online.  

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A.L.I.Ce. premia studenti degli Istituti Scolastici pievesi distintisi nel campo del volontariato







È ormai consuetudine per A.L.I.Ce.  di Città della Pieve, alla fine dell’anno scolastico, premiare gli studenti che si sono distinti nell’ambito del volontariato. Il bando di concorso “Una rosa… rinascerà” è nato nel lontano 2016,  con lo scopo di riconoscere il valore della solidarietà nelle giovani generazioni, per volere di Franco Pilato, un amico di A.L.I.Ce., che ha voluto devolvere i proventi del suo omonimo libro, accresciutisi nel tempo grazie al contributo annuale di Allianz e agli introiti della distribuzione di altri due libri, uno sempre di Franco Pilato “Vita contadina” e  un altro “Nostalgie” di Giovanni Baccelli. Sono state istituite così due borse di studio del valore di € 250,00 ciascuna, destinate a studenti dell’Istituto Comprensivo “Pietro Vannucci” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Italo Calvino”. Ogni anno una vera e propria festa che coinvolge oltre agli studenti anche docenti, capi di Istituto, personale amministrativo e genitori. Presente, come sempre, il Sindaco di Città della Pieve che affianca ogni anno il Presidente di A.L.I.Ce. Guerrino Bordi e Franco Pilato, e che come rappresentante della comunità ha ringraziato i premiati per l’impegno e l’esempio che danno alla propria comunità scolastica e non solo.

Un riconoscimento al ruolo educativo della scuola e delle famiglie nelle crescita dei giovani è stato sottolineato in più momenti.  

Ad individuare i premiati i Collegi Docenti degli Istituti scolastici interessati dal Bando.

Le cerimonie, una per ogni Istituto, hanno avuto luogo il 31 maggio.

L’Istituto Comprensivo “Pietro Vannucci” ha deliberato la candidatura della classe IV B della scuola Primaria di Città della Pieve con la seguente motivazione: Durante i quattro anni di scuola, gli alunni della classe quarta B hanno instaurato un clima di fiducia ed accoglienza, mostrandosi sempre aperti ed inclusivi, soprattutto verso i compagni con esigenze particolari. Prendendosi cura degli altri e rispettandone la diversità, ogni allievo ha contribuito alla costruzione di relazioni basate sul rispetto reciproco. Grazie alla collaborazione e al supporto vicendevole, si è formato un gruppo coeso e solidale, in cui ciascuno mette a disposizione i propri talenti e risorse per il bene comune. In questo contesto, la diversità è vissuta come un’opportunità per coltivare legami di vera amicizia e favorire la crescita individuale e collettiva.

Il premio sarà destinato a coprire le esigenze della classe. 

L’Istituto Superiore “Italo Calvino” ha individuato la studentessa Caterina Carusi della classe IV del Liceo Linguistico, componente del Presidio del Volontariato “Insieme si può” con la seguente motivazione: Per aver contribuito fattivamente alle attività del Presidio del Volontariato “Insieme Si Può” dell’Istituto di Istruzione Superiore “I. Calvino”, ricoprendo incarichi di responsabilità e coordinamento.

Ha condiviso appieno i valori del Presidio, impegnandosi per coinvolgere attivamente gli altri studenti alle varie iniziative intraprese.

Responsabile e entusiasta ha messo le sue competenze a servizio degli altri, guadagnandosi la fiducia degli studenti e quella delle docenti referenti del progetto.

Questa mattina Caterina è stata festeggiata dai docenti referenti del Progetto, dai componenti del Presidio, in suo onore anche piacevoli e coinvolgenti momenti musicali.

Un video preparato dai ragazzi per illustrare le attività del Presidio: vendite solidali, volontariato alla Residenza Protetta “Creusa Brizzi Bittoni”, letture presso la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio” per i bambini della Primaria, ha piacevolmente sorpreso gli ospiti, che hanno rimarcato l’importanza di questi aspetti dell’educazione. 

A guidare il Presidio la Prof. ssa  Maria Carla Mancini coadiuvata dai colleghi  Giacomo Barneschi, Alessia Fratini, Luisa Vitali e Monica Busti.

Realtà consolidata quella del Presidio “Insieme si può”, operante dal lontano 2010 all’interno del “Calvino”, sui Presidii ed in particolare sulle attività del “Calvino” è uscito qualche anno fa un libro edito dal Cesvol  –  Editoria Sociale Perugia  “I Giovani raccontano il Volontariato” consultabile online.

Un grazie da parte di A.L.I.Ce. di Città della Pieve alle due realtà scolastiche che, con grande impegno, tengono viva e coltivano la solidarietà verso gli altri, l’amore per il prossimo vicino e lontano senza alcun tipo di differenza, anima di quella “cittadinanza attiva” di cui si ha sempre tanto bisogno e è garanzia di concreta consapevolezza. 

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Le nuove scoperte scientifiche di Squazzini sul fiume Nera e la Cascata delle Marmore si collegano alle intuizioni del geologo pievese Antonio Verri

Enrico Squazzini ha presentato a Città della Pieve il suo libro “La lunga storia del fiume Nera – Cronaca di una scoperta scientifica”, risultato di un approfondito studio geologico condotto sul territorio: una dissertazione interessantissima durante la quale il pubblico presente ha potuto assistere all’evoluzione geologica di questo corso d’acqua. La ricostruzione della storia del fiume Nera ha permesso di scoprire aspetti finora sconosciuti del territorio umbro e di capire le profonde trasformazioni ambientali avvenute nel corso del tempo. Un fiume è un elemento estremamente dinamico, nel tempo si trasforma cambiando la sua posizione e la fisionomia rispecchiando l’evoluzione geologica, si dice infatti che il fiume modelli letteralmente le forme del paesaggio.

In questa ricostruzione non poteva mancare un cenno ad Antonio Verri, un illustre pievese dell’Ottocento (1839 – 1925) discendente della storica famiglia milanese, geologo, paleontologo, ingegnere idraulico. La sua grande passione per la geologia nacque durante un’escursione in battello lungo il corso del fiume Tevere per motivi professionali, durante la quale sentì la necessità di approfondire i caratteri geologici dell’intero bacino fluviale. Verri dedicò la sua attenzione ai territori dell’Umbria e del Lazio e alla sua Val di Chiana disquisendo sui temi di stratigrafia, geologia applicata e dei caratteri preistorici del territorio umbro. Nella seconda metà dell’Ottocento gettò le basi per le ricerche geologiche nei territori dell’Appennino centrale.  Pubblicò oltre 110 lavori, in prevalenza sui temi dell’ingegneria idraulica e della geologia, sul Monte Amiata e sui Fiumi Tevere e Velino, ai quali associò la caratterizzazione della Cascata delle Marmore. Raccolse molto materiale scientifico e bibliografico che donò a diverse istituzioni. Una parte rilevante della sua collezione è conservata presso il “Museo di Storia Naturale e del Territorio” di Città della Pieve, gestito per conto del Comune dal Gruppo Ecologista “Il Riccio” che ha organizzato, unitamente alla Biblioteca “Francesco Melosio”, l’incontro con Enrico Squazzini. Numerosi scritti di Antonio Verri, presenti nella Biblioteca di Città della Pieve, erano in mostra nella Sala Grande di Palazzo della Corgna durante la presentazione del libro. Le lucide intuizioni dell’approccio geomorfologico di Verri, afferma Squazzini, aprirono la strada per il corretto inquadramento delle trasformazioni territoriali avvenute durante l’evoluzione di questo settore della catena appenninica. Egli infatti si dedicò molto allo studio dell’idrografia superficiale ipotizzando per primo che nel Pliocene il fiume Velino sfociasse nell’antico Mar Tirreno dal settore meridionale della depressione di Rieti. Percepì che la conformazione di quel paesaggio fosse il risultato dell’evoluzione geodinamica dell’Appennino e come i fenomeni geologici e le modificazioni della crosta terrestre influenzassero il corso delle acque superficiali incanalate. Pur non riuscendo ad elaborarne i dettagli, il Verri intuì, sostiene Squazzini, che il fenomeno della caduta d’acqua alle Marmore fosse molto antico. Egli sosteneva che si fosse formato già durante il Pliocene per la «rottura che staccò i monti di Pennarossa da quelli di Marmore per cui le acque stagnanti del Velino si precipitarono dal ciglione di Marmore» formando la cascata. Squazzini dice che questa visione anticipa, in qualche modo, l’impostazione che viene fornita dalla geologia moderna che lega l’evoluzione del settore occidentale dell’Appennino centrale ad una tettonica di tipo distensivo.

Recenti indagini scientifiche hanno consentito di accertare l’origine fluviale delle coltri sedimentarie distribuite nell’area situata ad Est del bacino di Terni e a Nord del bacino di Rieti. La ricostruzione della storia del fiume Nera, continua Squazzini, ha permesso di scoprire aspetti finora sconosciuti del nostro territorio. La formazione e l’evoluzione dei grandi bacini intermontani di Rieti e di Terni hanno influenzato profondamente la storia dei fiumi Velino e Nera e i loro stretti rapporti geologici hanno determinato la formazione di importanti emergenze naturalistiche come la Cascata delle Marmore.

L’antichità dell’ambiente della Cascata delle Marmore, prosegue Squazzini, si deduce dal modello di accrescimento dello sbarramento travertinoso formatosi all’interno del letto del fiume Velino: un modello di accrescimento particolarmente complesso legato al fenomeno della vaporizzazione delle acque ad elevata turbolenza. L’ambiente delle rapide, infatti, è composto da una moltitudine di situazioni estremamente variabili nel  tempo a seconda dei sedimenti e dei detriti che si accumulano sulla superficie di scorrimento delle acque. Il tipo e la quantità di questi materiali dipendono dal regime delle acque, dalla stagionalità e dalle morfologie del substrato in costante evoluzione.

Una lunga storia che va dal Pleistocene Inferiore, cioè da 2,2 milioni di anni fa, fino ai nostri giorni, in cui il fiume Nera continuerà ad essere un tributario del fiume Velino, fenomeno che attualmente avviene di fronte ad una cascata alta 165 metri.

Le recenti scoperte scientifiche ci consentono, conclude Squazzini, di comprendere ancora meglio la natura del nostro territorio.  L’ambiente in cui viviamo è in continua evoluzione e conoscere le modalità con cui esso si modifica nel tempo ci permette di pianificare meglio il nostro futuro. Inquadrare i meccanismi che regolano il nostro mondo ci consente di continuare a convivere con le rigide ed insindacabili leggi della natura.

Alla fine dell’incontro i presenti sono stati guidati alla scoperta del Museo di “Storia Naturale e del Territorio” con le sue varie, ricche, interessanti e particolari collezioni tra cui quella di Antonio Verri.

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