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A Bologna XXa Giornata della Memoria e dell’Impegno con Libera Umbria

Pubblicato da il 2 Aprile 2015

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Il Presidio del Volontariato “Insieme si può”, operante nei due Istituti Superiori del “Calvino” di Città della Pieve, è riuscito ad organizzare un pullman per Bologna, dove sabato 21 marzo, si è tenuta la “XXa Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare tutte le vittime delle mafie”. Dopo Napoli nel 2009, Milano nel 2010, Potenza nel 2011, Firenze nel 2013, per gli studenti dell’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali questa di Bologna è la quinta partecipazione alla importante e significativa iniziativa di “Libera”, giunta alla sua ventesima edizione.

“Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” nasce nel 1995 per una scelta radicata nella storia di quegli anni, di assunzione di responsabilità, di impegno a costruire e di ribellione al tempo stesso. Da allora la società italiana è passata per scossoni, lotte aspre, rivolgimenti del sistema politico. Ha visto finire sotto attacco, in forma ripetuta e prolungata, proprio i valori della legalità che avevano ispirato la nascita di “Libera” a ridosso della terribile stagione delle stragi del 1992 – 1993. Di recente questa Organizzazione non governativa italiana è stata inclusa tra le prime cento Ong del mondo da costituire la più alta espressione del made in Italy sul piano civile. Una storia lunga venti anni.

Quest’anno per la prima volta  sono state ricordate anche le vittime della strage del rapido 904, della strage di Bologna, della strage di Ustica. Oltre 1000, 1.050 per l’esattezza, i nomi delle vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, ma anche vittime appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, magistrati, esponenti politici morti per mano delle mafie.

In viaggio con i ragazzi del “Calvino” anche alcuni esponenti dell’Associazione Donne “La rosa” di Città della Pieve e gli studenti dell’Istituto Superiore di Castiglione del Lago, per un totale di 52 persone. Questa marcia, importantissima, unisce ognuno di noi contro questa criminalità non solo per ricordare le vittime e stare moralmente vicini ai familiari ma anche nel cercare giustizia. Ancora oggi, infatti, per il 70% delle vittime innocenti di mafie non è stata  trovata la verità. Il diritto alla verità spetta a tutti i familiari delle vittime ed ai cittadini, ma potremo sperare di ottenerlo solo con l’unione di  tutte le forze. Il 21 marzo mi ha sorpreso notevolmente per la numerosa folla, circa 200 mila persone, arrivate a Bologna con l’esplicito desiderio di dire NO alla MAFIA e noi dell’Italo Calvino eravamo presenti.

Toccanti le parole di Don Ciotti in una piazza, VIII Agosto, gremita fino all’inverosimile. Il fondatore di Libera ha gridato “Non si può andare avanti così, non si possono avere mezze leggi fatte di compromessi e giochi di equilibrio”. Continuando nel suo intenso discorso afferma: “Ci hanno rubato la legalità e il senso della parola antimafia. Le mafie sono tornate veramente molto molto forti, non sono infiltrate ma radicate. Nella lotta alla mafia bisogna avere più coraggio. Non si possono accettare negoziati sulla corruzione.  Su corruzione, falso in bilancio, prescrizione ci sono molte proposte, ma non bastano: ci sono troppi che stanno nicchiando. Ci sono aspetti della politica che dimostrano  riguardi ed eccessi di prudenza sull’argomento. C’è chi non vuole una legge chiara e radicale contro la corruzione. Siamo qui, – continua Don Ciotti –  davanti a tantissimi giovani, non solo per commemorare ma per graffiare dentro le coscienze di tutti.” In un altro momento del suo intervento afferma: “Mi fa  piacere una Chiesa che sa guardare in cielo ma non si dimentica e non si distrae rispetto ai problemi della terra”. Don Luigi Ciotti ha parlato con forza di necessità di “una nuova resistenza etica, sociale e politica. In un momento in cui si parla tanto di riforme – ha aggiunto – ricordiamoci che la riforma più importante è quella delle coscienze”. Ma ha anche chiesto l’introduzione del reddito di cittadinanza e la cancellazione del vitalizio per i parlamentari condannati in via definitiva. “Bisogna distinguere – ha detto don Ciotti – perché in politica ci sono i mascalzoni, ma c’è anche tanta bella gente. Il messaggio che Libera, che è libera di nome e di fatto e non vuole essere strumentalizzata, lancia a tutta la politica è quello di avere più coraggio e di fare presto”.

Una giornata intensa, emozionante, che non avrei voluto perdere per nessuna cosa al mondo.

                                                                                                                                    Anisa Meca 

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